Il rally del reflation trade attende vendite al dettaglio e verbali Fed

 | 16.08.2021 11:26

  • I settori difensivi sono tornati alla ribalta venerdì, insieme al tonfo dei rendimenti
  • Gli investitori cercano un altro catalizzatore per mantenere i massimi storici
  • Venerdì si è registrata un’altra serie di record sui mercati, con gli indici Dow Jones Industrial Average e S&P 500 che hanno segnato nuovi massimi di chiusura, sebbene durante dei ridotti scambi estivi. Si è trattato della 48esima chiusura da record per l’indice SPX dall’inizio del 2021. I recenti rally sono stati alimentati dal Reflation Trade, ma non è chiaro se ci sia abbastanza slancio affinché l’attuale paradigma dei mercati continui a spingere su i titoli azionari nella settimana in apertura.

    Probabilmente dipenderà dai dati di questa settimana sulle vendite al dettaglio USA e dai verbali del FOMC, che riveleranno il pensiero della banca centrale circa l’eventualità che l’economia sia abbastanza forte perché la Federal Reserve riduca il suo programma di acquisto di bond.

    Anche i Treasury hanno visto un’accelerata dopo il dato sul sentimento dei consumatori del Michigan di venerdì che ha rivelato uno dei cali maggiori mai visti, al minimo di quasi un decennio per l’indice. I rendimenti in calo hanno pesato sul dollaro, spingendo invece l’oro. Tuttavia, il biglietto verde più debole non ha impedito al greggio di proseguire la discesa.

    Perché gli investitori dovrebbero aumentare le scommesse sui Treasury rifugio, pur incrementando le posizioni sugli asset rischiosi, comprando i titoli azionari più costosi della storia? L’indizio chiave potrebbe essere ottenuto dai settori che hanno trainato questo rally.

    Record consecutivi, investitori preoccupati, scambi estivi ridotti

    L’indice S&P 500 ha registrato il quarto record consecutivo. Tuttavia, l’indice di riferimento ha segnato questo record con un aumento di meno dello 0,2% in scambi pressoché invariati nell’ultimo giorno della scorsa settimana, per di più con un buco dei prezzi, che ricorda le inversioni a isola (Evening Stars nelle candele giapponesi).

    Significativamente, i settori difensivi hanno trainato il rally: prodotti di consumo, con +0,8%; utenze, con +0,7%. Il settore sanitario è salito dello 0,6%. Tra i tiratardi troviamo i titoli energetici, crollati dell’1,2%, seguiti dai finanziari, con -0,75%. Gli industriali sono scesi dello 0,3%, così come i beni di consumo voluttuari.

    È stata una settimana deludente, sebbene l’indice SPX abbia segnato nuovi record. In effetti, tutto sommato, l’indice è salito solo dello 0,7% sui cinque giorni di scambi della settimana precedente.

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    Anche se i settori che vanno meglio durante la crescita economica, o Reflation Trade, hanno trainato la corsa su base settimanale (con in testa i materiali, +2,75%, e i finanziari, comprese le banche che vedono un aumento dei profitti in un contesto di tassi di interesse più alti, balzati dell’1,9%), è evidente il nervosismo degli investitori: i prodotti di consumo, difensivi, sono schizzati del 2,2% sulla settimana, mentre le utenze hanno visto un’impennata dell’1,8%.

    Sebbene il Dow Jones abbia segnato solo +0,04% venerdì, è stato sufficiente affinché l’indice a mega-capitalizzazione registrasse ufficialmente la quarta chiusura da record consecutiva, in una settimana in cui l’indice di riferimento da 30 componenti ha visto un rialzo dello 0,9%. Malgrado il prezzo abbia chiuso ben lontano dai massimi di venerdì, cancellando quasi ogni rialzo, complessivamente il grafico del Dow sembra decisamente più solido rispetto a quello dell’indice S&P 500.