Report NFP prossimo catalizzatore dei mercati? Bitcoin sopra i 41mila dollari

 | 02.08.2021 11:37

  • I dati sull’occupazione potrebbero essere il prossimo fattore di influenza sui mercati
  • Il Bitcoin registra la serie di rialzi più lunga in otto anni
  • Attese decisioni sui tassi di RBA e BoE
  • Alla chiusura della settimana più piena della stagione degli utili venerdì, i titoli azionari hanno chiuso al ribasso, sulla scia dei segni di debolezza proprio da parte di quelle società mega-cap che, nello scorso anno, avevano trainato il mercato a nuovi massimi. Ora, dopo che i timori per l’inflazione, l’impennata dei casi della variante Delta del coronavirus in tutto il mondo e gli utili migliori del previsto hanno fatto oscillare gli investitori tra avversione e propensione al rischio, gli analisti si preparano al dato mensile di questo venerdì sull’occupazione non agricola (NFP), che potrebbe essere il prossimo fattore di innesco di un’altra grossa mossa sui mercati.

    Torna la rotazione ciclica?

    Le stime deboli di Amazon (NASDAQ:AMZN) sulle vendite future, dopo i ricavi spinti dalla pandemia negli ultimi trimestri, hanno deluso le attese dei mercati in occasione della pubblicazione degli utili giovedì ed hanno causato il tonfo del 7,56% di venerdì del titolo del colosso della distribuzione su internet.

    Il titolo del gigante del tech a mega-capitalizzazione ha trascinato giù sia l’indice S&P 500 che il NASDAQ in chiusura della settimana di scambi, quando tutti e quattro i maggiori indici USA hanno chiuso al ribasso.

    L’indice Dow Jones è crollato a causa di un altro colosso del tech, Microsoft (NASDAQ:MSFT), che ha un forte peso sull’indice da 30 componenti.

    Le previsioni sulle vendite più deboli di Amazon hanno fatto eco a quelle di Facebook (NASDAQ:FB) ed Apple (NASDAQ:AAPL) annunciate all’inizio della settimana, alimentando le voci di una rotazione ciclica che ancora in realtà non si è materializzata. Tuttavia, i settori che si basano sulla ripresa economica hanno avuto una performance superiore nella settimana appena terminata.

    I materiali sono schizzati del 2,8%, superando il rialzo dell’1,8% degli energetici. Seguono i finanziari, con +0,7%. Dal lato opposto troviamo i settori che avevano beneficiato delle restrizioni sociali: i servizi di comunicazione registrano -1,3%, seguiti dal selloff dello 0,7% dei titoli tech.

    Come abbiamo detto, un altro segmento del mercato sta tornando alla ribalta: i titoli difensivi. Le utenze hanno visto una performance superiore a luglio, con un balzo del 4,3%, battendo i tech di quasi lo 0,50%.

    Gli analisti di Bank of America consigliano di comprare i difensivi. La banca prevede che i messaggi di politica monetaria misti porteranno il mercato verso una correzione nella seconda metà dell’anno. L’aspetto interessante di questa situazione è che i difensivi vanno meglio durante una contrazione economica, contrariamente allo scenario del Reflation Trade.

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    Il calo di venerdì da un altro record è avvenuto nonostante il secondo trimestre si sia rivelato migliore del previsto. Del 60% delle società S&P 500 che hanno già pubblicato i dati, più dell’80% ha battuto le attese sia su vendite che su profitti.

    Tuttavia, i titoli continuano ad oscillare vicino ai massimi storici, anche se i grossi nomi che hanno trainato i rally prevedono picchi delle vendite. Lo spettro dell’inflazione resta una preoccupazione e gli investitori stanno giustamente diventando nervosi.

    Con le valutazioni che diventano esagerate, gli ansiosi money manager probabilmente terranno il dito pronto sul pulsante “sell”, per una serie di motivi che vanno oltre il virus e l’inflazione: la stretta dei regolatori in Cina e i rapporti commerciali USA-Cina, giusto per citare un paio di potenziali cause di un selloff.

    Inoltre, alcuni analisti considerano il miglioramento dei dati sull’occupazione un fattore chiave per forzare la mano della Fed verso la rimozione dell’accomodamento. E questo alimenterebbe sicuramente una correzione del mercato.

    Man mano che aumentano le loro preoccupazioni per i titoli azionari, gli investitori continuano a comprare Treasury, segnale di crescente pessimismo.