Riepilogo della settimana: permane la debolezza dell’USD

 | 14.02.2014 13:49

Gli operatori del forex probabilmente chiuderanno la settimana vendendo USD. I toni accomodanti del nuovo presidente della Fed Yellen durante la sua prima audizione semestrale di fronte al Congresso (martedì), uniti alla debolezza delle vendite al dettaglio negli USA (giovedì), stamattina hanno fatto scendere l’indice DXY a 80,102, livello minimo dal 2 gennaio. Il rendimento dei decennali del governo USA è inferiore alla media mobile a 100 giorni. La diffusa debolezza dell’USD ha aiutato il cable a estendere i guadagni fino a raggiungere, questa settimana, un nuovo massimo dell’anno. L’EUR ha guadagnato sull’onda delle cifre favorevoli sul PIL. L’AUD ha superato quota 0,9000 in scia alla propensione al rischio positiva. Ci basiamo sui livelli tecnici.


Cable ai massimi dell’anno

Riepilogo: è stata una settimana redditizia per il complesso GBP. Ancora una volta, il governatore della BoE Carney non è riuscito a convincere i mercati sulla sua politica di forward guidance. La “nuova era della forward guidance”, che prevede che la soglia del 7,0% non sia un “fattore scatenante”, è stata per lo più rifiutata. La domanda, che si oppone a Carney, ha ridato vigore alla coppia GBP/USD. La contrazione inaspettata delle vendite al dettaglio negli USA ha fatto salire la coppia GBP/USD a nuovi massimi dell’anno.

Mentre scriviamo, la coppia GBP/USD passa di mano a 1,6716, livello massimo da marzo 2011. Il momentum rialzista si sta consolidando; gli ordini d’acquisto per le opzioni in scadenza oggi si trovano a 1,6650/1,6700. La prossima settimana, il Regno Unito pubblicherà le cifre sull’IPC di gennaio. Come si legge nel rapporto sull’inflazione pubblicato mercoledì, il rischio che l’inflazione scenda sotto l’obiettivo del 2,0% fa sì che la BoE sia preoccupata per la ripresa economica. In questa fase, comunque, i mercati non condividono l’impostazione della BoE sulla forward guidance, indipendentemente dalla debolezza dell’inflazione.

L’EUR/GBP ieri ha chiuso la seduta sotto 0,82350, facendoci abbandonare la nostra impostazione tattica rialzista. Le scommesse legate alle opzioni si mescolano a 0,82000, l’inclinazione è negativa. Il prossimo livello tecnico è il minimo dell’anno a quota 0,81683 e l’obiettivo di medio termine rimane invariato a 0,80850 (minimo gennaio 2013).


Euro in mercato toro

Riepilogo: Il commento principale della settimana è arrivato dal membro del Comitato Esecutivo della BCE Benoit Coeur, secondo cui la BCE valuta “molto seriamente” l’introduzione di tassi negativi sui depositi. L’EUR/USD è sceso a 1,3562, offrendo apparentemente ottime opportunità di acquisto agli operatori rialzisti sull’EUR. Stamattina, le cifre positive riferite al PIL dell’Eurozona hanno fatto salire la coppia a 1,3714.

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Dal punto di vista tecnico, l’EUR/USD lascia il canale di trend ribassista in atto da fine dicembre. Gli indicatori di trend e momentum sono in netto territorio rialzista. L’ex zona di fornitura a 1,3655/65 (esercizio delle opzioni / 38,2% di Fibonacci sul rally di novembre e dicembre) funge ora da supporto intraday. Gli ordini d’acquisto per le opzioni in scadenza oggi si trovano a 1,3655. Una chiusura superiore a questo livello rafforzerebbe i tori dell’EUR all’inizio della prossima settimana.


Veloce aggiornamento sull’AUD

Questa settimana, le valute ad alto beta hanno fatto meglio delle altre divise del G10 contro l’USD (fatta eccezione per la GBP). L’AUD/USD è riuscito a recuperare le perdite generate dai dati sul lavoro. I dati cinesi favorevoli (surplus commerciale in rialzo e IPC superiore alle attese) hanno chiaramente contribuito a compensare la debolezza dei dati sul lavoro. Dopotutto, il miglioramento della ripresa in Cina – primo partner commerciale dell’Australia – non può che contribuire a sostenere il mercato occupazionale australiano. Mentre scriviamo, l’AUD/USD sale a 0,9044. Gli ordini d’acquisto per le opzioni si susseguono sopra 0,9025. L’AUD/NZD rimane ben richiesto sopra la media mobile a 21 giorni (1,0730). L’inclinazione rimane positiva, mentre s’intravedono barriere legate alle opzioni a 1,0825 – il supporto precedente alla pubblicazione