Riflessioni sulla settimana appena conclusa

 | 06.06.2022 10:38

La settimana che si è conclusa ha visto correzioni sui principali mercati azionari, con gli investitori che hanno continuato a preoccuparsi sulla capacità delle banche centrali di frenare l’inflazione senza innescare una recessione. I dati macroeconomici americani hanno continuato ad offrire una panoramica sull’economia americana ancora in salute, soprattutto sul mercato del lavoro, il che è stata letta come un possibile semaforo verde per la Fed per una maggiore stretta monetaria. In Europa il calo è stato invece originato principalmente dalle preoccupazioni inflazionistiche, con le letture che hanno rilevato a maggio un’inaspettata crescita – inflazione salita dal 7,4% di aprile all’8,1% di maggio (dato preliminare).

A gettare benzina sul fuoco, su un mercato già alimentato dalle forti preoccupazioni, le nere previsioni di managers di Wall Street. Troppe le Cassandre che intravedono venti contrari, uragani per utilizzare le ultime analogie. Dal numero uno di JP Morgan (NYSE:JPM) Jamie Dimon, di Tesla (NASDAQ:TSLA) Elon Musk, di Goldman Sachs (NYSE:GS) John Waldron, fino ad arrivare ai nomi dei guru del calibro di Ray Dalio, Bill Ackman e dell’economista Larry Summers. Indici che chiudono quindi la settimana in ritirata, con lo S&P 500 che ha ceduto l’1,19% e il Nasdaq l’1,05%. In Europa le perdite maggiori sono state registrate su Madrid -2,34% e Milano -1,91%, mentre poco mossa Parigi -0,47% e soprattutto Francoforte, che ha chiuso invariata, con un lieve -0,01%. In controtendenza l’Asia, che invece beneficia della riapertura di Pechino sulla gestione dei lockdown: Shanghai +2,21%, Hong Kong +1,86% e soprattutto Tokyo +3,66%.

Azioni che scendono insieme ai titoli di Stato, non offrendo quindi agli investitori porti sicuri, in un 2022 decisamente anomalo. I rendimenti dei decennali dei Titoli di Stato americani sono saliti la scorsa settimana del 7,22%, attestandosi al 2,95%. Nel Vecchio Continente il Bund tedesco ha registrato un incremento perfino del 29%, chiudendo al 1,265%, con lo Spread tra il BTP e il Bund che si è allargato dell’11% a 214 punti.

Importanti nuovi appuntamenti attendono la settimana con il focus sul dato di venerdì sul livello di inflazione statunitense. In Europa l’attenzione principale sarà rivolta sulla decisione e successiva conferenza stampa da parte della BCE attesa per giovedì mentre in Cina la bilancia commerciale e il tasso d’inflazione saranno i dati maggiormente monitorati.