Rinascita Cina, i mercati sperano nel taglio dei tassi della Fed

 | 21.11.2022 08:54


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La scorsa settimana l'Hang Seng è stato il miglior indice, con una performance del +12.2% fino a giovedì e del +3.85% a fine seduta.

Il grande rialzo è dovuto al "pivot" di Xi Jinping qualche settimana dopo aver rafforzzato il suo potere al congresso del partito. La Cina è uscita dalla politica "Zero Covid" con un piano di allentamento delle restrizioni e una serie di aiuti finanziari per salvare il settore immobiliare. Inoltre, forse l'evento più aspettato e rassicurante, ha placato le tensioni geopolitiche con il presidente degli USA.

Il cambiamento del sentiment da parte degli investitori, fiduciosi che i piani di Xi riapriranno l'economia, dipende dal fatto che nessuno vuole perdersi un possibile rally.

Per il resto, tutti gli altri indici stanno chiudendo la settimana vicino alla parità (+,-). Viste anche le tensioni geopolitche dovute al missile che negli scorsi giorni ha colpito la Polonia. Infatti si parlava di art. 4 della NATO (secondo il quale ci sarà maggiore vigilanza sull'integrità territoriale, la sicurezza e l'indipendenza politica) con Mosca che ha ufficialmente negato qualsiasi coinvolgimento.

Inoltre, viste le recenti performance dell'azionario, uno studio di JP Morgan (NYSE:JPM) ha "scoperto" che dalla recessione del 1957 alla stagflazione negli anni '70, seguendo la recessione degli anni '80 a quella del 1990, poi con la crisi finanziaria e il Covid nel 2020, le azioni erano le prime a toccare il fondo (essendo asset rischiosi) ma aumentavano "molto" prima di tutti gli altri asset e dati (utili, PIL e buste paga), rilevando che il loro movimento anticipa una ripresa economica. guardate le ultime due crisi dal grafico