Titolo Rosss SpA: analisi tecnica

 | 03.05.2017 19:25


ROSSS SpA (MI:ROSS) (costruisce scaffalature metalliche per ufficio, archivio, magazzino, negozi e supermarket, trasformando nel suo unico stabilimento di Scarperia circa 1.000 tonnellate di acciaio al mese ed esportando circa il 60% di questo volume in circa 50 paesi nel Mondo) è stato protagonista di un costante rialzo dai primi di gennaio fino ai primi di febbraio, guadagnando così in 1 mese oltre il 120%, passando da 0.6000 a 1.64 euro.

Nei mesi successivi ha però sparigliato le carte in tavola.

Il titolo ha invertito la rotta quasi dimezzando i precedenti guadagni. I corsi sono arrivati a sfiorare un importante supporto, quello posizionato in area 1.11 euro (1.15 euro prezzo min. della seduta odierna).

Intorno a questo riferimento potrebbe partire un rimbalzo tecnico, ma se ciò non dovesse accadere, monitorare con attenzione la violazione di area 1.11 euro la cui rottura potrebbe spingere i prezzi fino a 1.06 ed area 0.995 euro.

Rosss già in diverse occasioni è stato protagonista anche di lunghe discese, la rottura del supporto a 0.9600 euro farà scattare nuove ondate di vendite con target a 0.94 e successivamente area 0.9000 euro.

Verso l’alto invece, i primi segnali di ripresa giungeranno solo oltre quota 1.25 euro per il test a 1.35 euro in prima battuta. Il titolo in 6 mesi ha guadagnato il 110%, il 78% in 12 mesi, -24% in 3 anni (dal 2008 ad oggi -40%).

L‘esercizio 2016 chiude con un patrimonio netto di Gruppo di euro 1.993.410, inclusivo di una perdita d‘esercizio di Gruppo di Euro 394.324, in divergenza rispetto alle previsioni del budget predisposto dal management della Capogruppo all‘inizio del 2016.

Tale risultato è sostanzialmente riconducibile alla flessione nei ricavi della Capogruppo di quasi 1 milione di Euro rispetto alle previsioni del budget, conseguente al rallentamento della domanda proveniente dai Paesi dell‘area medio-orientale a causa delle tensioni socio-politiche e dei sopraggiunti eventi bellici in quei territori, a minor domanda di lavori per impianti speciali, ed a riduzione della domanda di forniture della scaffalatura pesante ―Tree Cheese‖ durante la prima parte dell‘anno 2016 da parte di potenziali clienti del settore lattiero-caseario.

Il calo delle forniture di questa tipologia di prodotto è da attribuirsi soprattutto a ritardi nell‘entrata in vigore di bandi di finanziamento correlati a piani di sviluppo regionale che, in passato, avevano sostenuto la domanda. A partire dalla seconda parte dell‘esercizio 2016 e in questi primi mesi dell‘esercizio 2017, tuttavia, si stanno delineando aspettative positive grazie all‘avvio di nuovi piani di sviluppo da parte di alcune Regioni.

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A partire dagli ultimi mesi dell‘esercizio 2016, si stanno manifestando segnali di incremento della domanda anche per prodotti delle altre linee di business. Gli Amministratori, pertanto, riconducono la perdita registrata nel 2016, da un lato a debolezza della domanda di scaffalature in generale; dall‘altro, al quadro macroeconomico di grande instabilità economica generale. In tale contesto, in data 28 febbraio 2017, gli Amministratori della Capogruppo, hanno verificato lo stato di attuazione del business plan operativo del triennio 2016-2018 e il piano finanziario pluriennale 2017-2018 constatando segni di ripresa e di crescita dei volumi di fatturato/ricavi nelle varie aree di business della Società, con definizione di obiettivi contenuti e realistici.

In particolare, la diffusione di un mix adeguato di fatturato tra le varie linee di prodotti determina la previsione di risultati positivi in termini di marginalità per ciascuna macro linea di prodotto già dall‘esercizio 2017, con maggiore significatività negli esercizi successivi. Le principali scelte strategiche alla base delle assunzioni del business plan riguardano interventi decisi e intrapresi sui processi e sui costi della gestione, nonché sull‘organizzazione aziendale nelle varie aree tecniche, produttive e commerciali.

Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è superiore a Ema50; entrambe sono superiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria non è ancora in atto l’orientamento più ribassista possibile.