Sanzioni Russia e blocco SWIFT: perché diversificare su Cripto

 | 01.03.2022 08:01

Dalla scorsa settimana, la pandemia da Covid non è più al centro dell’attenzione, in quanto “scavalcata” per importanza dal confitto Russia-Ucraina.

In tutto questo, una nuova parola è diventata di interesse comune, ovvero “SWIFT”. Questa parola in particolare fa parte di un gruppo di sanzioni imposte dai Paesi occidentali alla Russia. Dal momento che tuttavia se ne è molto abusato, e che sembra un po' la “soluzione definitiva” per chiudere la questione, in verità ciò non solo è poco utile, ma rischia anche di ritorcersi contro, vediamo perché.

Swift come funziona

Cominciamo col dire che quando ad esempio Draghi compra 1 Dollaro di gas da Putin, non è che questo Dollaro viene portato dall’Italia alla Russia con le valigette.

Lo scambio avviene infatti “virtualmente”, tramite uno scambio di messaggi che non fanno altro che accreditare la Banca di Putin di 1 Dollaro ed addebitare la Banca di Draghi di 1 Dollaro. Ciascuna delle due banche (immaginiamo Intesa Sanpaolo SpA (MI:ISP) per Draghi e Sberbank Of Russia (LON:SBNCyq) per Putin) hanno a loro volta un conto corrente (solitamente presso una Banca Centrale, tipo Fed e BCE) dove la transazione di questo Dollaro viene registrata.

Ora, bloccare la Russia dal sistema swift, significa di fatto bloccare le transazioni delle banche russe (quindi questo scambio di messaggi e quindi di soldi) con le altre controparti nel resto del mondo.

Arma a doppio taglio

Come sempre però, noi che non dobbiamo vendere copie di giornali, vogliamo approfondire invece perché questo potrebbe essere un errore per noi “occidentali”.

Prima cosa, sono state bloccate dal sistema Swift tutte le transazioni…ad eccezione di quelle che hanno per oggetto il settore energetico. Il messaggio è molto chiaro, “cara Russia ti sanzioniamo però non vogliamo restare senza Future Gas naturale”.