Se non ora quando. Come approfittare del crollo delle compagnie petrolifere

 | 31.03.2020 09:51

Tempesta perfetta sul greggio. Da un lato il crollo della domanda, compagnie aeree a terra e 3,3 miliardi di persone nel mondo in quarantena e, dall’altro, la guerra in seno all’ Opec+, tra Russia e Arabia Saudita, sfociata in un boom della produzione. Peggio di così non poteva andare. Le quotazioni del greggio sono crollate da inizio anno di circa il 66%, sia per il derivato sul Brent che sul Wti. Oggi un barile vale un terzo di quanto quotava solo tre mesi fa.

Quanto ancora può scendere il petrolio? Non esistono sfere di cristallo, siamo sui minimi degli ultimi 17 anni, ma la situazione inizia ad essere davvero “fastidiosa” anche per il primo produttore al mondo: gli Stati Uniti che grazie allo shale oil, in pochi anni hanno superato Arabia Saudita e Russia, sul fronte della produzione.

Donald Trump ha deciso di scendere in campo, dichiarando ieri alla Cnn che il prossimo lunedì ha già fissato un colloquio con il collega russo Vladimir Putin. Obiettivo convincere i russi ad arrivare a più miti consigli e stringere un accordo con Arabia Saudita per un taglio della produzione. Il mercato ci crede, tanto che oggi, come mostra il grafico sotto, il Brent quota in contango di 16 dollari, ovvero i mercati si aspettano che tra circa un anno il greggio prezzerà 16 dollari al barile in più di oggi.

Il grafico del Brent da inizio anno (-66%)