Gabriel Debach | 25.03.2022 11:56
Sessione di giovedì mista sui mercati azionari, con i listini del Vecchio Continente che chiudono la seduta in leggero territorio negativo e i principali indici statunitensi in rialzo di oltre un punto percentuale.
Non sono infatti servite le pubblicazioni preliminari PMI in Europa, tutto sommato non così deboli quanto preventivamente ipotizzato, a sostenere gli acquisti. Pesano, infatti, le preoccupazioni degli sviluppi in Ucraina, su possibili nuove sanzioni nei confronti della Russia, e le apprensioni sulla domanda interna, con la fiducia dei consumatori in Europa ancora debole, a marzo crollata del 18.7%, ai livelli più bassi da maggio 2020.
A dire il vero, il rialzo potrebbe essere maggiormente collegato ad un possibile disegno di legge che il Congresso starebbe valutando per stanziare nuovi fondi nel mercato dei semiconduttori, così da sostenere la loro produzione interna. Nel 1990 quasi il 40% dei semiconduttori veniva prodotto negli Stati Uniti. Oggi, l'80% della produzione avviene in Asia; solo il 12% è prodotta negli Stati Uniti, metà della quale proviene da Intel (NASDAQ:INTC). Negli ultimi 35 anni osserviamo come l’Europa abbia perso il 37% della sua quota del mercato dei chip, seguita dagli Stati Uniti con un -25%.
Mercoledì la commissione del Senato ha tenuto un'audizione sull'argomento, in cui ha interrogato gli amministratori delegati di Intel e Micron. Il Congresso è sempre più nervoso per l'accesso ai chip vitali, con la Cina che sempre di più emerge come il principale rivale geopolitico. Inoltre, persistono le paura della carenza del prodotto, con uno studio di Deloitte che afferma che la scarsità di chip durerà probabilmente fino al 2022.
Settore dei semiconduttori (misurato con l’ETF SOXX) che infatti ieri ha sovraperformato di quasi 3 punti percentuali il comparto tecnologico (ETF XLK).
Russia: continuano le sanzioni mirate da parte degli Stati Uniti mentre in Europa si allontana sempre di più la possibilità di sanzioni energetiche nei confronti della Russia, con il dietro front dell'Austria. Questo potrebbe portare ad allentamenti delle pressioni rialziste sui prezzi energetici che abbiamo assistito in questi ultimi giorni.
Intanto nuove preoccupazioni provengono da funzionari dell'UE, i quali ritengono che la Cina potrebbe fornire alla Russia tecnologia e hardware al fine di attenuare il colpo all'economia di Mosca, innescata dalle sanzioni occidentali.
Appuntamenti odierni: da continuare a monitorare il vertice dell'UE, sebbene sembri essere fuori dal tavolo dei negoziati una possibile sanzione energetica.
Agenda macroeconomica relativamente tranquilla con le pubblicazioni nel Regno Unito sulle vendite al dettaglio, la crescita del Pil spagnolo e la lettura tedesca dell’indice IFO.
Negli Stati Uniti da seguire il sondaggio finale sul sentiment dei consumatori, tenuto dall’Università del Michigan, e i dati sul mercato immobiliari
CRIPTOVALUTE: Da monitorare sempre con maggiore attenzione il mercato delle criptovalute, i cui valori potrebbero continuare a registrare importanti movimenti.
Prima di entrare nello spazio delle notizie, riporto nuovamente l’attenzione all’analisi tecnica dove possiamo continuare a osservare come il prezzo del Bitcoin sia scambiato, da fine gennaio, all’interno di un triangolo. Negoziazione che è stata accompagnata da una netta riduzione della volatilità, con ATR e bande di Bollinger in compressione. Attualmente osserviamo come il prezzo del Bitcoin sia in prossimità della resistenza del triangolo. Tuttavia, tale resistenza sembra essere stata superata nel suo RSI. ATR che scambia sui minimi di luglio 2021, ovvero prima del rally che ha visto BTC arrivare ai $67mila. Infine bande di Bollinger che evidenziano una possibile espansione. Una eventuale rottura potrebbe portare il prezzo del Bitcoin a testare la sua media mobile a 200 periodi, in area dei $48.000. Area che vede inoltre presente circa 2.35 milioni di indirizzi che hanno comprato 1.13milioni di Bitcoin (stando ai dati intotheblock).
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