Settore Petrolifero – due etf per sfruttare la volata del greggio

 | 25.09.2018 12:39

Brent sui massimi dal 2014

Anche oggi l’indice Stoxx europeo dei titoli energetici è il migliore (+1,5%, 361 punti) all’interno dell’indice Eurostoxx globale.

Si allarga ulteriormente il distacco nei confronti degli altri indici settoriali in termini di performance da inizio anno: +18% contro -1,1% dell’indice Eurostoxx globale.

Tra le azioni più brillanti spiccano i colossi del comparto: Neste Oil (LON:0O46) +38% da inizio 2018, Saipem (MI:SPMI) +35%, Total SA (MI:TOT) +20%, Eni (MI:ENI) +19%, Repsol (MC:REP) +17%, BP +11%.

Gli acquisti massicci si spiegano con il rally in corso del petrolio. Il Brent si è spinto stamattina fino a 82,20 usd, massimo dal novembre 2014. Il Future Petrolio Greggio WTI è a un passo dai massimi dell’anno.

A spingere gli acquisti sono una serie di novità.

1) L’Opec, riunitosi nel week end in Algeria, ha fornito una risposta tiepidissima alla richiesta di Donald Trump di aumentare la produzione in modo da spingere all’ingiù i prezzi.

2) Le incombenti sanzioni statunitensi contro l’Iran potrebbero ridurre l’offerta. Peraltro, Washington sta facendo pressioni sui governi e le aziende di tutto il mondo per allinearsi e tagliare gli acquisti da Teheran.

3) Tra martedì e mercoledì usciranno i dati relativi allo stock di scorte Usa, scese nelle ultime due settimane sotto i 400 milioni di barili per la prima volta dal febbraio 2015.

Bank of America si è rapidamente adeguata al nuovo scenario alzando il prezzo obiettivo per il 2019 del Brent da 75 a 80 dollari il barile.