L’argento, 'l’oro dei poveri', segna la performance migliore in 40 anni a luglio

 | 31.07.2020 12:25

Viene chiamato 'l’oro dei poveri'. Tuttavia, la performance dell’argento questo mese è stata tutt’altro che da poveri: è stato il re delle materie prime per quanto riguarda i ritorni a luglio.

Avviandosi a chiudere il mese con uno storico rimbalzo del 30% del suo prezzo (l’aumento mensile maggiore degli ultimi 40 anni), l’argento sta vivendo quello che Philip Streible, a capo delle strategie di mercato per Blue Line Futures, definisce “il meglio di entrambi i mondi”: agganciandosi all’oro come asset rifugio ma schizzando anche grazie alla domanda come metallo industriale.

È stata una corsa incredibile quella dell’argento, che era crollato verso i minimi di 12 anni, intorno agli 11,645 dollari l’oncia a marzo, quando la maggior parte delle materie prime sono rimaste strette nella morsa dell’apice della crisi del coronavirus. Poi, quando l’oro è decollato grazie agli stimoli lanciati dalla Federal Reserve e dalle altre banche centrali globali, l’argento si è accodato alla corsa.

“Le persone inizialmente sceglievano l’oro come sicurezza, e oro e dollaro venivano scambiati insieme”, afferma Streible.

“Quando i titoli azionari salivano, l’oro scendeva, e così anche il dollaro. E poi la Fed è diventata aggressiva nell’offrire tutto l’aiuto che poteva ad ogni tipo di impresa ed è stato allora che i metalli preziosi si sono sganciati e il dollaro è sceso al minimo di due anni in caduta libera”.