Sono poche le speranze che Uber possa riprendersi e riemergere nel 2020

 | 29.11.2019 14:42

L’azienda più grande di ride-hailing al mondo, Uber Technologies Inc (NYSE:UBER), è praticamente sotto assedio. I problemi sono spuntati come i funghi e non si vedono soluzioni rapide all’orizzonte.

Questa settimana Londra ha revocato i permessi per via di problemi alla sicurezza per i passeggeri; ora c’è la possibilità che l’azienda possa perdere il maggiore mercato europeo se il riscorso presentato da Uber dovesse essere respinto.

Sono stati registrati quasi 14.000 casi in cui degli utenti senza permesso si fingevano autisti Uber con falsa identità. Prima di questo problema l’azienda stava già combattendo tante altre battaglie legali per convincere le autorità che l’attività viene svolta correttamente e che gli autisti hanno un trattamento giusto.

Una nuova legge in California sta dando ai lavoratori della gig economy il diritto ad avere un salario minimo. Una battaglia simile è in programma anche a New York, dove i legislatori intendono disciplinare i lavoratori gig il prossimo anno, secondo quanto riportato da Bloomberg.

Guai anche con il fisco. Il New Jersey ha dichiarato che Uber è deve versare 650 milioni in tasse su disoccupazione e disabilità in quanto l’azienda ha fatto passare gli autisti come collaboratori indipendenti.

In tutto questo caos, gli investitori sono quelli che ci hanno rimesso di più. Il titolo dell’azienda ha perso il 30% del suo valore dal prezzo dell’IPO (45 dollari l’azione mentre ora è a 29,59). È difficile riuscire ad intravedere un futuro roseo stando così le cose.