S&P 500: 3 ragioni per restare ottimisti sul 4° trimestre, nonostante tutto

 | 03.10.2023 10:56

  • Nonostante le continue sfide del mercato, ci sono ancora motivi per essere ottimisti.
  • Storicamente, stiamo entrando in un periodo di forti performance per l’S&P 500.
  • Tenendo conto di ciò, abbiamo elencato 3 motivi che dimostrano che il quarto trimestre potrebbe non essere così negativo come ci si aspetta al momento.
  • Eravamo ben consapevoli della reputazione storica di settembre come mese difficile per il mercato azionario. Infatti, esaminando i dati risalenti al 1950 per il l’indice S&P 500, emerge come il mese più sfavorevole dell’anno.

    Inoltre, proprio la scorsa settimana, ho sottolineato che il periodo che va dal 20 al 30 settembre, compreso, esercita tipicamente un impatto negativo sull’indice. Per la precisione, tende a subire un calo di circa -1,92%. Alla chiusura del mercato del 28, l’S&P 500 è sceso ulteriormente, registrando un calo del -3,27%.

    Tuttavia, ora stiamo entrando in un periodo interessante, poiché i prossimi tre mesi tendono ad essere storicamente molto forti. Sebbene l’attuale assetto macroeconomico continui a lanciare segnali di allarme, ecco tre motivi per rimanere ottimisti nei mesi a venire:

    1. Ottobre tende a essere un mese complessivamente discreto, mentre novembre e dicembre sono storicamente molto forti.
    2. Il quarto trimestre è il migliore dell’anno quasi nell’80% dei casi, con un rendimento medio del +4%, che raddoppia la performance del trimestre successivo.
    3. E non è tutto: quando l’S&P 500 è in rialzo tra il +10% e il +20% e arriva al quarto trimestre, in media è in rialzo del +5%. In altre parole, se l’anno sta andando forte all’inizio dell’ultimo trimestre, di solito finisce l’anno ancora più forte.

    Tuttavia, è fondamentale ricordare, come sottolineo spesso, che tutte queste informazioni sono radicate nei dati storici. Sebbene siano innegabilmente interessanti, è essenziale tenere presente che le performance passate non garantiscono i risultati futuri. Tuttavia, in molti casi, come ben sappiamo, la storia fa rima (Mark Twain).

    Per il momento, l’attenzione si concentra sulle seguenti date, in attesa di ulteriori indizi da parte delle banche centrali sul ritmo dei rialzi dei tassi:

    • 26 ottobre: La BCE decide sui tassi di interesse.
    • 1 novembre: la Fed decide sui tassi di interesse. (potenzialmente l’ultimo del ciclo).
    • 13 dicembre: la Fed decide sui tassi di interesse.
    • 14 dicembre: la BCE decide sui tassi di interesse.

    Detto questo, valutiamo due ragioni che potrebbero smorzare il sentimento del mercato nonostante i trend storici positivi sopra citati: l’aumento dei prezzi del petrolio e il mercato globale del Forex.

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