Status quo per la BoE, occhi puntati su BCE e Draghi

 | 06.03.2014 11:50

La BoE e la BCE oggi annunceranno la loro decisione di politica monetaria, rispettivamente alle 12:00 GMT e alle 12:45 GMT. La Bank of England (BoE) dovrebbe mantenere invariati il tasso di riferimento, allo 0,50%, e l’obiettivo del programma di acquisto asset, a 375 mld di GBP. Invece, per quanto riguarda la decisione della BCE, le previsioni sono contrastate. La conferenza stampa del presidente della BCE Mario Draghi dovrebbe innescare un po’ di movimento sul prezzo dopo l’annuncio della decisione della BCE. Draghi parlerà alle 13:30 GMT.

Le colombe della BCE conquistano terreno, soprattutto ora che le tensioni in Ucraina sembrano sotto controllo. Ieri, l’EUR ha mostrato poco entusiasmo per il dato superiore alle attese riferito alle vendite al dettaglio di gennaio, l’espansione più rapida dei servizi nell’Eurozona a febbraio e le cifre preliminari positive sul PIL riferite al quarto trimestre. Gli investimenti in capitale fisso lordo sono aumentati dell’1,1% nel quarto trimestre (rispetto allo 0,6% rivisto del terzo trimestre), a compensare la contrazione dello 0,2% nella spesa pubblica; tuttavia, l’aumento dei consumi delle famiglie è rimasto debole, pari allo 0,1%. I dati sull’Eurozona ieri hanno fatto toccare inaspettatamente quota 1,3708 all’EUR/USD, segnale che l’attenzione è puntata sulla BCE, le attese propendono per una BCE colomba, il rischio legato agli eventi è elevato e sta aumentando il potenziale al ribasso per l’EUR.

Durante la riunione di politica di oggi, la BCE potrebbe potenzialmente procedere a un intervento concreto. In effetti, le pressioni disinflattive nell’Eurozona rappresentano una fonte di grande preoccupazione per la BCE e il presidente Draghi ha detto esplicitamente che i rischi aumentano con il prolungarsi di un periodo di bassa inflazione. Che cosa può fare la BCE per stimolare i prezzi nell’Eurozona? Quali sono le opzioni scontate dai mercati per la riunione di oggi?

In primo luogo, nelle ultime settimane/mesi i funzionari della BCE hanno accennato ripetutamente a tassi d’interesse negativi sui depositi. Secondo noi sarebbe una mossa troppo drastica, la BCE probabilmente si asterrà dal rendere negativi i tassi sui depositi, ora che gli ultimi rilevamenti PMI e IPC mostrano un lieve miglioramento. In secondo luogo, la BCE potrebbe abbassare ulteriormente il tasso principale di rifinanziamento. Anche se le probabilità di un intervento del genere sono molto basse, non è un intervento impossibile. In terzo luogo, la BCE potrebbe sospendere la sterilizzazione del programma SMP e iniettare così circa 180 mld di EUR nel mese di marzo, secondo noi questa è l’opzione più flessibile, agevole e realistica. Infine, la BCE potrebbe decidere di non fare nulla, accettando a tavolino di sostenere il rischio posto dall’attuale forza dell’EUR, che non favorisce le già fragili dinamiche di crescita.

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A margine, un paragone fra il Giappone degli Anni Novanta e l’Eurozona rivela somiglianze importanti. Anche se Mario Draghi nega che ve ne siano, la riluttanza delle banche a concedere prestiti, il rafforzamento del tasso di cambio e una politica monetaria discutibile sollevano preoccupazioni sulla possibilità che l’Eurozona possa generare le dinamiche indesiderabili sviluppatesi in Giappone vent’anni fa.


Forex: rischio legato agli eventi per l’EUR, prevista azione contenuta sulla GBP

L’EUR/USD trova supporto sopra 1,3700; gli operatori hanno un approccio attendista. In caso di mancato intervento da parte della BCE, oggi la prevista impostazione accomodante di Draghi potrebbe non riuscire a fare scendere i cross con l’EUR. Dal punto di vista tecnico, gli indicatori di trend e momentum sono piatti; il pivot del MACD (a 12-26 giorni) si trova a 1,3725, una chiusura sotto questo livello suggerirebbe un’inversione in negativo del trend di breve periodo. I mercati delle opzioni mostrano prezzi contrastati prima della BCE. Le scommesse si mescolano fra 1,3595 e 1,3750 (livelli che corrispondono pressappoco al 61,8% e al 50% di Fibonacci sul ritracciamento di novembre e dicembre), sopra o sotto questi livelli la direzione diventerà più chiara. Per i prossimi giorni, in caso di sorprese positive per l’EUR/USD, discreti ordini per le opzioni dovrebbero formare un supporto sopra 1,3800/25. Tuttavia, se oggi si attiveranno gli orsi dell’EUR, dovremmo assistere all’intensificarsi dell’interesse a vendere sotto quota 1,3650/65. La coppia EUR/GBP continua a trovare buoni acquisti sopra 0,82000, gli indicatori tecnici sono marginalmente rialzisti, anche se considerevolmente più deboli. Il MACD entrerà in territorio negativo in caso di chiusura giornaliera inferiore a 0,82086, le offerte per le opzioni si susseguono sotto 0,82000 e, in caso di chiusura al ribasso, questo livello potrebbe trasformarsi in resistenza.

Stando all’indice Halifax di febbraio, nel Regno Unito i prezzi delle abitazioni sono aumentati al ritmo più veloce dal 2009. Anche se il governatore della BoE Carney ritiene che l’inflazione dei prezzi delle abitazioni non ricada fra le responsabilità della BoE, le conseguenti pressioni al rialzo sul tasso della BoE assicurano la domanda di GBP. Non prevediamo consistenti movimenti di prezzo per la GBP dopo l’annuncio della BoE. Gli indicatori di trend e momentum sono totalmente piatti. Il MACD (a 12-26 giorni) rimarrà in territorio positivo in caso di chiusura giornaliera superiore a 1,6716.