Strani movimenti sui mercati

 | 20.09.2022 09:31


Si chiude la prima seduta della settimana con i listini che terminano prevalentemente sopra la parità, in una seduta caratterizzata dall’incertezza, con diversi cambi di rotta e di umore.  Situazione alla quale dovremmo probabilmente pazientare in attesa delle parole della Fed, in programma per mercoledì.

In Europa, lo Stoxx 600 chiude in leggera flessione -0,03%, appesantito dalle vendite sul settore sanitario e viaggi e tempo libero.  Bene invece soprattutto il comparto auto, mentre il settore bancario prosegue la sua risalita, sebbene a velocità ridotta. A Milano, Piazza Affari riesce a chiudere sopra la parità +0,13%, nonostante lo stacco del dividendo di Eni (BIT:ENI). In luce soprattutto Cnh Industrial (BIT:CNHI), la quale beneficia del piano di buyback, e Telecom (BIT:TLIT), che ritorna ad essere acquistata dopo le recenti forti vendite. In attesa di decisioni europee sui rincari energetici la Spagna annuncia le possibili prime decisioni valutando la possibilità di chiusura in inverno delle aziende energivore durante i picchi, qualora necessario. Situazione che ha generato pressioni sul mondo delle utilities spagnole -0,43%.

Sul fronte dei singoli titoli si evidenzia la chiusura in rialzo di Apple (NASDAQ:AAPL), la quale beneficia di una forte domanda per i suoi nuovi iPhone. Con una domanda a ruba e gli Apple Store che hanno già esaurito le scorte la società ha annunciato sul proprio sito che chi desiderasse acquistare i nuovi modelli dovrà aspettare almeno fino a ottobre. Sul fronte opposto Ford crolla in pre-market di oltre il 4% dopo aver annunciato che i problemi della catena di approvvigionamento costeranno alla casa automobilistica un miliardo di dollari in più nel terzo trimestre.


In America Wall Street conclude in rialzo, nonostante le pressioni del mondo obbligazionario. Treasury a 2 anni che, per l’ottava seduta consecutiva, chiudono al rialzo, scambiando ora al 3,945% (+12% da inizio mese) così come gli omologhi a 10 anni in prossimità del 3,5%. Mentre la volatilità sul mercato azionario, misurata dal Vix, ha palesato ieri una correzione, lo stesso movimento non viene ad essere annotato sul mondo obbligazionario con il Move (l’analogo del Vix sul mondo obbligazionario) in rialzo di quasi il 7%. Situazione che porta sempre a maggiori interrogativi sulla divergenza tra le due class asset, con le seconde che faticano a trovare un bottom, alimentando di conseguenza le preoccupazioni sulla tenuta del minimo azionario del 16 giugno.  Nove degli undici settori dello S&P hanno registrato ieri progressi, guidati dai materiali, dai beni di consumo discrezionali e dagli industriali. Nonostante le preoccupazioni di una possibile recessione futura, generata probabilmente dal percorso di rialzi dei tassi, i mercati sembrano, per il momento, accantonare lo scenario approfittando della discesa dei prezzi. Di rilievo a riguardo la sovraperformance del settore dei servizi di beni discrezionali dove, nell’ultimo periodo, nonostante la correzione che ha accompagnato i listini è riuscita a sovraperformance lo S&P 500 in uno strano trend rialzista.

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