Costruzione di portafoglio: 6 punti chiave da valutare

 | 31.03.2022 12:06

Uno dei principali problemi della maggior parte degli investitori, soprattutto di quelli con poca esperienza, è l’approccio complessivo alla costruzione di portafoglio.

Se infatti scegliere un determinato prodotto risulta più semplice (ad esempio “voglio comprare un ETF sull’indice S&P 500”) quando poi ci troviamo a decidere come investire il nostro capitale complessivo ci sono molti dubbi e soprattutto molti sbagli.

Una delle cose principali che l’investitore deve comprendere infatti, è che “la scelta del singolo prodotto è solo l’ultimo degli step”.

Eppure quante volte, addirittura anche in banca dai vari gestori/consulenti, si commette questo errore? Vi fanno parlare con il consulente della filiale, voi gli dite “guardi avrei 50.000 Euro da investire”, e la prima cosa che fanno è “consigliarvi un singolo prodotto”, sbagliano anche loro.

L’approccio corretto

Vediamo quindi in questa analisi che ragionamenti e quali step logici dovremmo seguire per evitare determinati errori.

  1. Analisi situazione reddituale e patrimoniale
  2. Definizione obiettivi finanziari di vita
  3. Definizione dell’orizzonte temporale
  4. Definizione dell’asset allocation strategica
  5. Definizione dell’asset allocation tattica
  6. Definizione del singolo prodotto

Ecco in rigoroso ordine logico, quelli che dovrebbero essere gli step per la costruzione di un portafoglio di investimenti (come vedete il prodotto è solo l’ultimo step).

Analisi situazione reddituale e patrimoniale

Se hai 50.000 Euro di capitale da investire, ma ogni mesi guadagni 1.000 e ne spendi 1.200…hai un problema.

Ecco quindi che non potrò investire tutto il mio capitale, perché una parte dovrà restare liquido per far fronte ad esigenze di breve termine per carenza di liquidità. Ho considerato questo aspetto? Voi sapete quanto guadagnate ogni mese e quanto spendete?

Questo inoltre mi dà anche la contezza di quanto posso RISPARMIARE. E se posso pianificare quanto risparmio posso accantonare ogni mese, riuscirò anche a pianificare ulteriore liquidità aggiuntiva per far crescere il mio capitale (magari con un piano di accumulo).

In merito alla situazione patrimoniale, dovrò analizzare, proprio come un’azienda, a quanto ammontano i miei asset (soldi in banca, investimenti, case, oggetti di valore) al netto dei miei debiti (prestito auto, mutuo casa ecc…).

Questo sarà fondamentale per avere una chiara situazione del mio punto di partenza, e della fattibilità dei miei obiettivi futuri (se il mio patrimonio iniziale è di 50.000 Euro, e voglio avere 1.000.000 di Euro tra 5 anni, molto probabilmente non riuscirò a raggiungere il mio obiettivo).

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Obiettivi finanziari di vita

Come detto sopra, tutto questo è collegato al secondo step, ovvero “per cosa voglio utilizzare i miei soldi?”.

Anche qui gli obiettivi vanno suddivisi in base all’orizzonte temporale (terzo step), perché ad esempio potrei voler comprare casa tra 5 anni, sposarmi tra 10 anni, mandare i miei figli in una buona università tra 18 anni, garantirmi una pensione adeguata tra 40 anni.

Questi obiettivi, con NUMERI e SCADENZE (sennò sono solo cose campate per aria) mi permettono di avere una chiara destinazione, che mi aiuterò tantissimo negli step successivi in primis, ma anche dopo nei momenti di forte volatilità dei mercati dove deviare dal percorso potrebbe essere più facile.

L’asset Allocation

Solo adesso, dopo aver svolto in dettaglio tutti i vari step, posso concentrarmi sulla vera e propria costruzione di portafoglio, ed anche qui ci sono sempre molti errori.

Infatti, portafogli ed obiettivi DEVONO essere allineati. Non posso pensare di costruire un portafoglio 100% azionario (perché punto al rendimento massimo) se il mio obiettivo scade tra 2-3 anni. Questo perché la volatilità di questa asset class (azioni) è talmente elevata nel breve termine che potrei tranquillamente ritrovarmi in perdita dopo 3 anni, ed a quel punto come faccio con il mio obiettivo?

Allo stesso modo, se investo per avere un capitale aggiuntivo per la mia pensione, tra 35 o 40 anni, non posso certo mettermi ad investire in strumenti monetari oppure obbligazionari di breve termine, perché su orizzonti così lunghi perderei moltissime opportunità e raggiungere il mio obiettivo finale diventerebbe molto più difficile.

Detto questo, come riportato sopra avrò 2 tipi di Asset Allocation:

  • Strategica
  • Tattica

La prima tipologia, in modo semplice, mi dice quanta % di azionario dovrò avere in portafoglio, quanta di materie prime, quanta di bond, e quanta di liquidità.

La seconda tipologia invece, mi dice all’interno dell’asset class azionaria (mettiamo che abbia stabilito sia il 50% del mio portafoglio), quanto azionario globale dovrò inserire, quanto azionario emergenti, quanto Europa, quanto ad esempio in un determinato settore e così via.

Capite quindi che ci sono tantissime cose da fare PRIMA di chiedere “ho 50.000 Euro, che ne dite di quel prodotto che investe su….”, NON HA SENSO!.

Conclusioni

“Investire è semplice, ma non è facile”, diceva Warren Buffett. Anche nella costruzione di portafoglio, gli step tutto sommato sono semplici, ma metterli in pratica richiede molta costanza, disciplina ed umiltà.

In tutto questo, la vostra strategia dovrà prevedere anche dei ribilanciamenti periodici, per riportare la vostra Asset Allocation in linea con il raggiungimento dei vostri obiettivi.

Alla prossima!

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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico

 

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