Sul finale di ottava le Borse europee allungano, Madrid la migliore

 | 11.10.2015 15:53


Sul finale di ottava le Borse europee allungano, Madrid la migliore performance

Quadro macro economico

Le principali borse europee hanno chiuso anche oggi in rialzo. Il Ftse 100 a Londra ha guadagnato lo 0,7%, l'Ibex a Madrid l'1,3%, il Cac40 a Parigi lo 0,5%, il Dax a Francoforte l'1%. Gli investitori scommettono che la Fed rinvierà il primo rialzo dei tassi al 2016. Dalle minute dell'ultima riunione del comitato esecutivo dell'istituto è emerso infatti che i suoi membri sono diventati più prudenti sulle prospettive dell'economia. Tra i singoli settori la migliore performance l'hanno registrata anche oggi i minerari. Anglo American (L:AAL) ha guadagnato il 7,2%, BHP Billiton il 4,3% e Glencore il 7%. ArcelorMittal ha guadagnato il 6%. J.P. Morgan ha alzato il suo rating sul titolo del maggiore produttore mondiale di acciaio ad "Overweight".

Piazza Affari ha chiuso in rialzo riducendo però i guadagni nella seconda parte della seduta. L’indice Ftse Mib, che in mattinata aveva toccato un massimo a 22.423 punti, ha chiuso con un progresso dello 0,45%. Brillante FCA (+2,60%) dopo le nuove indiscrezioni che vedono la valutazione di Ferrari fino a 11 miliardi di euro. In attesa del via libera della SEC per l’avvio del collocamento della casa di Maranello, gli ultimi rumors riportati questa mattina da Bloomberg prevedono una valutazione della Rossa tra poco meno di 10 miliardi di euro e un massimo di 11 miliardi di euro. La forchetta di prezzo sarà contenuta nel filing finale di quotazione che potrebbe essere depositato già oggi spianando la strada all’avvio del collocamento del 10% di Ferrari a Wall Street. In casa del Lingotto ben comprata anche CNH Industrial che ha chiuso con un progresso dell’1,72%. Contrastate le banche: negative Mps (-1,03%) e Bpm (-0,98%), mentre Ubi Banca e Unicredit (MI:CRDI) hanno guadagnato rispettivamente l’1,05% e lo 0,77%. La risalita del petrolio ha impattato ancora positivamente sul settore oil, in particolare su Saipem (+2,93%) che si anche aggiudicata nuovi contratti nel business E&C offshore per oltre 600 milioni di euro. Bene anche Telecom Italia (+1,57%) spinta dall’apertura sul dossier Metroweb e dai rumors sulla cessione di una quota di Inwit. Acquisti su STM (+1,47%) che nei giorni scorsi aveva trovato sponda nella trimestrale positiva di Samsung, mentre le vendite hanno affossato Mediaset (-4,09%). Dalle sale operative è emersa una certa delusione dai dati sulla crescita degli abbonati nel terzo trimestre. A fine settembre gli abbonamenti alla pay-tv Mediaset Premium sono cresciuti a 1.815.000, in rialzo di 112 mila unità rispetto a fine giugno. Riscontri inferiori rispetto ai +130mila indicati da alcuni organi di stampa nelle scorse settimane.

L’ultima seduta della settimana trascorre in sordina, con pochissime news di rilievo. L’unica news pubblicata nel continente europeo ha riguardato la bilancia commerciale del Regno Unito che ha registrato ad agosto un deficit pari a 11,15 miliardi di sterline rispetto al dato di luglio di 12,2 miliardi di sterline Il dato reso noto dall'Office for National Statistics della Gran Bretagna (ONS) si confronta con le stime di consensus che erano per un deficit minore pari a 10 miliardi. In particolare, il commercio dei beni verso i Paesi dell'UE ha generato un deficit di 7,4 miliardi come il mese precedente, mentre il disavanzo con i Paesi terzi è sceso a 3,8 miliardi da 4,8 miliardi. Per quanto riguarda la bilancia commerciale complessiva, che include anche i servizi (suplus in aumento a 7,9 miliardi), il deficit scende a 3,3 miliardi dai 4,4 miliardi precedenti. Anche negli Stati Uniti, l’unica notizia macro degna di nota, è stata redatta dal Dipartimento del Commercio in merito ai prezzi alle importazioni (Import Prices) calati a settembre dello 0,1%. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,5%. Esclusi i carburanti i prezzi alle importazioni sono scesi lo scorso mese dello 0,3%, dal -0,4% di luglio. I prezzi alle esportazioni sono scesi ad agosto dello 0,7%.

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Alla fine ha prevalso la prudenza: è ciò che emerge dalla pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della FED tenutasi giovedì sera. Il FOMC (Federal Open Market Committee ndr) ha determinato che gli sviluppi precedenti alla riunione dello scorso 17 Settembre ponevano un rischio concreto per l’economia a stelle e strisce con la conseguenza che il consiglio direttivo guidato da Janet Yellen ha ritenuto più prudente posticipare il rialzo dei tassi. Dalla trascrizione si evince che la FED avrebbe trovato opportuno rialzare i tassi a settembre per effetto dei recenti e positivi sviluppi dei fondamentali macroeconomici statunitensi, ma che le turbolenze a livello globale abbiano avuto un ruolo determinante nella decisione di mantenere l’assetto monetario invariato. Ritorna quindi in auge la possibilità che il rialzo possa effettivamente arrivare a Dicembre, anche se mercati e analisti scontano un intervento entro la fine dell’anno intorno al 3%. L'obiettivo di inflazione al 2% è apparso ancora lontano ai membri del Comitato di politica monetaria della Federal Reserve. È uno dei fattori che ha spinto la Banca centrale americana a rimandare il primo rialzo dei tassi di interesse nella riunione di settembre. Altri fattori che hanno pesato sulla decisione sono il timore di un rafforzamento troppo marcato del dollaro e le spinte contrarie alla crescita economica globale che arrivano dalla Cina. Tale situazione ha fatto rimanere la Fed ancora in una fase attendista, ma molto probabilmente l’iter relativo all’incremento dei tassi potrà essere concluso nella riunione del Fomc che si terrà a metà del mese di dicembre. Nello stesso meeting sarà molto importante capire se la Fed sta rischiando, rinviando l’abbandono della politica accomodante e se sta andando verso un quarto Quantitative easing. La prima è l’opzione più probabile. Dal punto di vista valutario, potremmo assistere a un’inziale debolezza del dollaro americano, con un rafforzamento entro la fine dell’anno.

Da una Banca centrale a un'altra. Nel suo intervento alla sessione del Fmi in corso a Lima, Mario Draghi ha ribadito che la Bce intende procedere con il quantitative easing fino a settembre 2016 o oltre qualora l'inflazione non riesca a portarsi verso gli obiettivi prefissati.

Quadro tecnico mercato valutario

Eur/Usd

Scenario settimanale

Sul grafico settimanale la situazione della coppia più tradata del mercato valutario non è tanto cambiata rispetto a quella della scorsa settimana; ovvero siamo sempre all’interno del grande canale rialzista. L’unica differenza è che, mentre la scorsa settimana la chiusura weekly a 1,1210 era abbastanza vicina al livello inferiore che delimita il canale; ora invece la settimana si è conclusa con una forte spinta rialzista che ha portato la chiusura settimanale molto più lontana rispetto a quella precedente e precisamente a 1,1370. Ricordiamo che la fase di apprezzamento della major e da ricercarsi nell’indebolimento del dollaro sul mercato forex condizionato dalla lettura dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, pubblicati giovedì sera, che hanno restituito un quadro incerto riguardo al rialzo dei tassi di interesse.

Scenario giornaliero

L’ultima seduta di contrattazioni si apre con un rialzo della moneta unica che supera il livello psicologico a quota 1,3000 nel rapporto con il green back portandosi in chiusura di seduta fino a 1,1356 e aprendo la strada verso un ulteriore allungo fino al test delle due resistenze giornaliere (colore rosso) passanti rispettivamente per 1,1430 ed 1,1460, quest’ultima coincidente anche con la resistenza settimanale analizzata sopra. Nelle prossime sedute, in prossimità dei questi due livelli statici potremmo avere maggiori informazioni da parte dell’azione del prezzo, dove il superamento delle due resistenze aprirebbe la strada verso ulteriori allunghi rialzisti, mentre in caso contrario, ovvero in caso di rimbalzo della coppia si ritornerebbe a percorrere una nuova mini – fase di correzione ribassista con la possibilità di un ritorno verso il limite inferiore che delimita il canale di correzione.

Situazione futura

Sia dal weekly che dal daily chart, riscontriamo che la fase rialzista potrebbe avere risvolti più duraturi nel caso in cui la coppia riuscirà a superare nelle prossime sedute 1,1460 livello coincidente sia con la resistenza settimanale (di colore blu) e sia con quella daily (di colore rosso); tale livello più volte in passato è riuscito a contenere attacchi da parte dei compratori. Ovviamente, non dobbiamo accantonare anche l’altra possibilità che può scaturire dal ritorno alle vendite subito dopo un pullback sull’area in oggetto. Al momento ritengo, anche perché ci troviamo al centro del canale rialzista, che la situazione futura non sia molto chiara: le indicazioni che al momento abbiamo a nostra disposizione non ci permettono di formulare uno scenario futuro univoco, si attendono maggiori informazioni da parte dell’azione del prezzo.

Situazione indicatori
Anche gli indicatori al momento non ci danno una informazione univoca su una possibile direzione futura della coppia.