Svolta accomodante nelle previsioni sulla Fed vantaggiosa per TRY e BRL

 | 29.10.2014 12:12

h2 Forex News and Events/h2

Oggi il FOMC renderà nota la sua decisione e si prevede che annuncerà la fine del programma QE3. Questo lo scenario di base: la Fed dovrebbe procedere al taglio da 15 miliardi di dollari agli acquisti mensili di asset, ponendo interamente fine all’acquisto sia di buoni del Tesoro, sia di titoli garantiti da ipoteche. Qualsiasi cifra inferiore ai 15 miliardi di dollari sarà percepita come accomodante e dovrebbe amplificare la recente correzione al ribasso dell’USD. In questo scenario collaterale, la Fed continuerebbe a ridurre gli acquisti mensili di bond di 10 miliardi di dollari e lascerebbe quindi gli ultimi 5 miliardi per la prossima riunione. Sebbene la differenza in termini nominali sia relativamente piccola, il messaggio che darebbe ai mercati genererebbe indubbiamente un’ulteriore svolta accomodante nelle previsioni che riguardano la politica futura della Fed.

Con l’avviarsi alla conclusione del programma di acquisto asset, gli operatori continueranno ad andare a caccia di altri dettagli sulla tempistica del primo rialzo del tasso sui fondi federali. La domanda cruciale è quanto durerà il “periodo di tempo considerevole” che precederà il primo rialzo del tasso. A nostro avviso, la Fed manterrà un’impostazione prudente e rimarrà flessibile nel comunicato per concedersi un ampio margine di manovra. La rimozione del passaggio “periodo di tempo considerevole” costituirebbe una sorpresa aggressiva, perché aumenterebbe l’enfasi su una tabella di marcia dipendente dai dati. L’attenzione tornerebbe così a essere puntata sul mercato del lavoro (tasso di disoccupazione, crescita delle retribuzioni) e sulle dinamiche dei prezzi. Poiché il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 6,0% a settembre, la reazione a una modifica del genere non potrebbe che essere positiva per l’USD. L’indice dei prezzi PCE core (che rappresenta il principale indicatore dell’inflazione monitorato dalla Fed) si è tuttavia stabilizzato all’1,5% ad agosto e concede alla Fed una certa flessibilità prima di procedere a un primo intervento sui tassi.

I mercati dei tassi mettono in conto una svolta accomodante nelle previsioni sul primo rialzo del tasso sui fondi federali. Stando alle probabilità implicite, dalla riunione del FOMC del 17 settembre, le previsioni di un aumento del tasso sui fondi federali entro giugno 2015 sono scese dall’85% al 59%. La curva dei titoli del Tesoro USA si è decisamente abbassata, dall’ultima riunione la parte posteriore della curva si è appiattita di più di 30 punti base. Gli operatori hanno bisogno di maggiore chiarezza sui progetti futuri della Fed, anche se riteniamo che non sia ancora arrivato il momento giusto.

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BRL, TRY, ZAR guadagnano ancora

La diffusa debolezza dell’USD e il calo dei prezzi del petrolio avvantaggiano i paesi con un elevato deficit delle partite correnti e molto sensibili ai buoni del Tesoro USA (UST). In questo contesto, TRY, BRL e ZAR sono le coppie più beta-sensibili rispetto ai due fattori; le dinamiche di breve termine dipenderanno quindi moltissimo dai movimenti dell’USD. Mentre l’USD/BRL corregge l’aggressivo rally del post-elezioni, l’USD/TRY e l’USD/ZAR avanzano verso le loro medie a 100 giorni (rispettivamente a 2,1787 e 10,8189). La coppia USD/TRY viene scambiata sotto 2,20 per la prima volta da metà settembre.

Se non arriveranno notizie aggressive dal FOMC, riteniamo possibile una correzione più marcata dell’USD/TRY e miriamo alla banda di prezzi fra 2,17 e 2,1871 (50% di Fibonacci sulle vendite da gennaio a maggio / media mobile a 200 giorni). L’USD/ZAR dovrebbe scendere vero la fascia precedente a settembre a 10,50/80. Tuttavia, in prospettiva manteniamo un’impostazione positiva per l’USD e manteniamo inalterato il nostro obiettivo per l’USD/TRY a 2,20 per la fine dell’anno e a 2,25 per il primo trimestre del 2015; per quanto riguarda l’USD/ZAR, le previsioni rimangono invariate a 11,50 entro la fine dell’anno e 11,80 per il primo trimestre del 2015.

L’USD/BRL dovrebbe resistere a 2,40/2,45 (61,8% di Fibonacci / media mobile a 21 giorni) in vista della decisione del FOMC di oggi. Le previsioni per il lungo termine dipenderanno da come la squadra dell’appena rieletta presidente Rousseff riuscirà a orientarsi verso politiche economiche più liberali. Una delusione politica farà spostare l’attenzione verso l’area 2,60/2,75 in un arco temporale da tre a sei mesi.

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