Target: la strategia sulle scorte non risolve tutti i suoi problemi

 | 25.08.2022 12:45

  • Il brutto secondo trimestre di Target è dovuto alla decisione dei dirigenti di liberarsi delle scorte in eccesso
  • Persino con -40%, Target ha un prezzo vicino alla performance pre-pandemia
  • Considerate le sfide interne ed esterne, sembra potenzialmente troppo ottimistico
  • Nell’anno fiscale 2019 (terminato a gennaio), Target Corporation (NYSE:TGT) ha generato utili per azione (EPS) rivisti di 6,39 dollari. I margini lordi sono stati il 28,9% delle vendite, mentre i profitti operativi il 6,0%.

    Nell’anno fiscale 2021, gli EPS rivisti sono stati di 13,56 dollari, più del doppio di due anni prima; i profitti operativi rivisti sono pari all’8,4% delle vendite.

    La questione chiave per il titolo Target al momento è quale di questi due anni rappresenti meglio quello che saranno gli affari d’ora in avanti. È una domanda difficile ma anche comune.

    All’inizio del 2021, gli investitori credevano che i guadagni sarebbero stati duraturi. A metà 2022, non più. Dopotutto, per molti “successi della pandemia” come Zoom Video Communications (NASDAQ:ZM) o Peloton Interactive (NASDAQ:PTON), ci si chiede se gli affari siano cambiati durante la pandemia o se abbiano semplicemente ricevuto una spinta a breve termine.

    Target non è Zoom, né Peloton, ma è evidente che i distributori statunitensi sono stati in parte avvantaggiati dalla pandemia. Grazie agli aiuti di stimolo, i consumatori hanno avuto soldi extra da spendere. Tra i lockdown e le varie restrizioni, hanno avuto meno occasioni per spenderli. Quindi nomi come Target e Walmart (NYSE:WMT) ne hanno beneficiato enormemente.

    Storia diversa nel 2022. Entrambi i colossi della distribuzione si ritrovano con miliardi di dollari di scorte in eccesso. Considerato quanta merce è stata acquistata nel 2020 e nel 2021, c’è poco bisogno, e in alcuni casi anche poco spazio, per altro.

    Come hanno rivelato gli utili del secondo trimestre la scorsa settimana, Target si sta concentrando su queste scorte in esubero. Ma, alla valutazione attuale, un successo solo su questo fronte non rende il titolo TGT un buy. Anche dopo il crollo del 40% dai massimi (grazie soprattutto al tonfo seguito al report del Q1 a metà maggio) gli investitori credono ancora che Target sia più vicina alla situazione del 2021 che del 2019.