Titoli da cui stare alla larga nel 2019: le compagnie aeree

 | 14.01.2019 13:58

Gli investitori dei titoli delle compagnie aeree hanno fatto un viaggio movimentato nel 2018. La turbolenza è stata scatenata da una serie di questioni specifiche del settore, tra cui l’alta volatilità dei prezzi del greggio, l’espansione delle capacità (come l’aumento delle rotte e il miglioramento degli hub, che hanno pesato sui margini di profitto) nonché il rallentamento della domanda da parte dei viaggiatori per affari. I prezzi delle azioni sono rimasti sotto pressione per tutto l’anno.

E non sembra che il 2019 sarà tanto diverso. Negli ultimi 10 giorni, i dirigenti delle compagnie aeree hanno tagliato le previsioni sui profitti nel tentativo di preparare gli investitori ad un viaggio che sarà ancora più turbolento in futuro. Delta Air Lines (NYSE:DAL) ha sconvolto il settore il 3 gennaio, tagliando le previsioni sui ricavi per la seconda volta in due mesi.

Nel quarto trimestre le entrate per posto disponibile per miglio, o ricavi per passeggero, saliranno del 3% rispetto all’anno prima secondo la compagnia aerea di Atlanta, in calo dal 3,5% previsto in precedenza.

Non sono promettenti neanche le notizie che arrivano dalla principale compagnia aerea USA, American Airlines (NASDAQ:AAL). La scorsa settimana, la compagnia ha abbassato le previsioni sul 2018, affermando che ora si aspetta utili rivisti di 4,40-4,60 dollari ad azione per il 2018, in calo dalla stima di ottobre di 4,50-5 dollari ad azione.

American ha tagliato anche le previsioni sui ricavi per passeggero. Si aspetta che i ricavi per passeggero del quarto trimestre siano saliti dell’1,5% rispetto all’anno prima, dopo aver previsto un rimbalzo di ben il 3,5%.

Secondo il direttivo di American Airlines, “un miglioramento minore del previsto rispetto ad un forte quarto trimestre del 2017 sul mercato nazionale” è il principale responsabile del taglio delle stime, simile alla spiegazione fornita da Delta riguardo alla delusione sui ricavi per passeggero.

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