Tra buone e cattive notizie

 | 04.08.2022 09:30

La preoccupazione che martedì ha accompagnato i mercati sembra essere ieri svanita insieme alla partenza dello Speaker della Camera Nancy Pelosi. Sebbene non siano presenti numerose motivazioni per essere positivi i mercati beneficiano dell’eccessivo pessimismo passato per trovare giustificazione del recente rally.

Europa: Mentre la Spagna, la Francia, la Germania e la stessa UE registrano sì un calo, ma inferiore alle attese dei mercati, sui PMI dei servizi per luglio l’Italia cataloga un nuovo calo maggiore delle attese – assestando la lettura perfino al di sotto dei 50 punti a 48,4. Non è di supporto la pubblicazione Istat sulle vendite al dettaglio, in calo a giugno del 1.1%, la quale enfatizza inoltre come la crescita sia in buona parte attribuibile ad un aumento dei prezzi e non dei volumi – i quali registrano cali sia nel primo che nel secondo trimestre. Effetti inflazionistici che si ripercuotono così sui consumatori italiani e che, ceteris paribus, potrebbero registrare una maggiore contrazione una volta finita la normale sbornia estiva.

Negli Stati Uniti le azioni sono ieri aumentate in modo considerevole dopo che i dati macroeconomici chiave hanno probabilmente attenuato i timori di recessione.  Il dato dei servizi ISM, proxy del 70% circa dell'economia, è sorprendentemente salito a 56,7 contro le aspettative di un forte calo a 53.5. Sebbene, come detto, il dato allontana i timori di recessione, dall’altra parte potrebbe anche offrire un semaforo verde per la Fed a continuare ad aumentare i tassi in modo aggressivo. A tal riguardo aumenta la probabilità di un altro rialzo di 75 punti base a settembre, con il mercato che inizialmente si aspettava “solamente” un ritocco di 50 punti base. I FedWatch riportano infatti una probabilità del 42% di un aumento di 75 pb a settembre, quando solamente una settimana fa tale valore viaggiava sul 26% e lunedì al 29%.