Trevi Finanziaria Industriale, analisi

 | 23.01.2018 14:57

Un paio di fondi di private equity starebbero osservando con molta attenzione la situazione societaria di Trevi Finanziaria (MI:TFI).

A confermarlo, oggi, un articolo di nota testata giornalistica, dove si evidenzia che ci sia molta attesa in relazione al piano di ristrutturazione e rilancio della società cesenate, partecipata da Cassa Depositi e Prestiti Equity.

L'aumento di capitale sarà di una cifra compresa fra i duecento ed i trecento milioni di euro, pare.

In questi casi il mercato prezza sempre in anticipo la peggiore delle ipotesi, ovviamente, salvo poi reagire in modo euforico se la cifra dovesse essere minore.

Quasi sicuramente, e per ovvi motivi, sarà della partita, nella ricapitalizzazione, il fondo QuattroR, un fondo che negli intenti avrebbe quello di rilanciare aziende in momentanee difficoltà (partecipato da Cassa Depositi e Prestiti).

La potenza di fuoco in euro di questo fondo non è di quelle impressionanti, ma per una puntata prossima ai cento milioni di euro potrebbe essere tranquillamente in "gioco".

Certo è che con un prezzo del petrolio lontano dai minimi dell'ultimo biennio, diventa anche difficile immaginarsi anni peggiori rispetto agli ultimi due per la società in questione.

Scommessa interessante quindi, con rapporto rischio/rendimento da cuori forti certo, per un titolo crollato davvero a livelli inimmaginabili sino a qualche anno fa.

Analisti di ogni genere e natura sono in azione per valutare in modo approfondito l'eventualità di far partecipare o meno al sopracitato aumento di capitale i propri clienti.

Anche sul fronte dei creditori non stanno certo a guardare, visto che saranno quelli di N M Rothschild & Sons a curare gli interessi di chi avanza soldi dalla società che ha sede a Cesena.

A Sergio Iasi, a cui sono state attribuite le cariche di chief restructuring officer nel dicembre scorso, spetta l'onore e l'onere di portare fuori dalle sabbie mobili un gruppo che si era concentrato troppo e male su un unico aspetto del proprio business, evidentemente.

Cassa Depositi e Prestiti Equity (l'ex Fondo Strategico Italiano) sborsò cento milioni di euro a fine 2014 per il 16,85% della società ed e' il secondo azionista di Trevi Finanziaria Industriale, dopo la famiglia Trevisani con il 32,73%.

Questi ultimi, secondo altra fonte di stampa, starebbero cercando di cedere le loro quote di "Cantiere del Pardo" in modo tale da trovare soldi freschi per poter partecipare in modo congruo, o parziale, all'aumento di capitale. Non dovessero riuscire in questa operazione di vendita, il rischio per la famiglia sarebbe ovviamente quello di vedere ridotta la loro quota azionaria notevolmente.

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Inutile sottolineare che Cdp Equity, visti i prezzi di carico iniziali del titolo in questione, sarà praticamente costretta all'investimento.

Notare il grafico sotto: prima dell'aumento di capitale potremmo avere la chiusura del gap down ancora aperto ad € 0,510.

Il titolo risulta sospeso per eccesso di rialzo mentre sto scrivendo: € 0,434 (+12,58% rispetto alla chiusura di ieri).