Un sentiment che fa impallidire il pessimismo cosmico del tedesco Schopenhauer!

 | 19.02.2020 12:55

Occorrerebbe possedere una piccola percentuale della personalità caratterizzante uno dei pensatori più importanti della storia tedesca, al fine di tentare di alleggerire la preoccupazione derivante dall’incredibile e, per certi versi, non così attesa battuta d’arresto dell’indice ZEW misurante il sentimento degli investitori istituzionali in Germania. Dato che farebbe impallidire il pessimismo cosmico di Schopenhauer.

Forse solo la mentalità di Novalis, che a fine settecento sviluppò le sue idee nel tentativo di “romanticizzare” il sentimento comune della società, addolcirebbe il quadro a tinte fosche che già in diverse occasioni è stato dipinto per la locomotiva europea. In realtà, la schiettezza dei numeri e dei dati macroeconomici, accompagnati da un clima non brillante che vive tutta l’Eurozona, che per diversi osservatori ha sostanzialmente tradito le aspettative come quelle del tedesco ed uno dei padri fondatori della Comunità europea, Konrad Adenauer, ripiegandosi su le sue debolezze, manifestando una sorta di disgregazione ed una vera e propria mancanza di visione comune. Tali aspetti contribuiscono a minare la moneta unica del Vecchio Continente.

L’euro continua ad indebolirsi nei confronti del biglietto verde che resta decisamente forte, basti osservare l’Indice del dollaro consolidatosi in area 99,350 pari al valore testato nel maggio del 2017, superando la resistenza formatasi sul grafico daily, individuata tra i massimi di settembre e ottobre dello scorso anno.

Sul grafico EUR/USD dopo la Marubozu Line di fine gennaio, che avrebbe fatto immaginare una ipotetica esplosione long, al contrario si è innescato questo lungo trend ribassista che ha portato il valore ad 1,07853 segnando il minimo di maggio 2017. Attualmente i segnali di rimbalzo potrebbero risultare ingannevoli poiché la tendenza, a meno che non si rientri in zona 1,0882, rischia di non cambiare.