Un titolo da comprare e uno da vendere questa settimana: Netflix, Tesla
Jesse Cohen | 17.04.2023 10:01
Indipendentemente dalla direzione che prenderà il mercato, qui di seguito vi evidenzio un titolo che potrebbe essere richiesto e un altro che potrebbe subire un ulteriore ribasso.
Ricordate però che il mio orizzonte temporale è solo per questa settimana, dal 17 al 21 aprile.
Titolo da comprare: Netflix
Credo che il titolo Netflix (NASDAQ:NFLX) sovraperformerà nella prossima settimana in quanto il report del primo trimestre per del colosso dello streaming sorprenderà al rialzo, grazie al miglioramento delle tendenze della domanda dei consumatori e alle prospettive fondamentali favorevoli, nonostante il difficile contesto operativo.
In base ai movimenti del mercato delle opzioni, gli operatori si aspettano una notevole oscillazione delle azioni NFLX in seguito ai risultati, con un possibile movimento implicito dell’8,8% in entrambe le direzioni.
Le stime prevedono che l’azienda di Los Gatos, California, realizzi un utile per azione di 2,86 dollari quando pubblicherà i numeri del primo trimestre dopo la chiusura del mercato statunitense martedì 18 aprile, con un calo del 19% rispetto all’utile per azione di 3,53 dollari del periodo precedente. Nel frattempo, si prevede che il fatturato aumenterà di circa il 4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo gli 8,17 miliardi di dollari.
Forse di maggiore importanza, tutti gli occhi saranno puntati sul conteggio degli abbonati di Netflix nel primo trimestre: gli analisti di Wall Street prevedono che il pioniere dello streaming video aggiungerà circa 2,5 milioni di nuovi abbonati nel trimestre di marzo.
A mio avviso, l’utile, il fatturato e la crescita degli abbonati di Netflix nel primo trimestre saranno tutti superiori alle aspettative, in quanto l’azienda continua a beneficiare del lancio di un livello di servizio di base a basso costo e supportato da pubblicità, oltre che degli sforzi per reprimere la condivisione illegale di password, che secondo l’azienda potrebbe riguardare fino a 100 milioni di account.
Pertanto, ritengo che il management di Netflix fornirà una solida guidance per i prossimi mesi, che rifletterà il miglioramento dei margini operativi, grazie al nuovo servizio di video in streaming supportato da pubblicità e alle iniziative in corso per ridurre la condivisione degli account e tagliare i costi.
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Il titolo NFLX ha chiuso venerdì a 338,63 dollari, con una valutazione di circa 151 miliardi di dollari. Le azioni del leader dello streaming sono in rialzo del 14,8% su base annua, quasi il doppio del 7,8% dello S&P 500 nello stesso periodo.
Investing Pro ha attualmente un obiettivo di prezzo a 12 mesi di circa 454 dollari, che implica un rialzo del 34,2%.
Azioni da vendere: Tesla
Prevedo che le azioni di Tesla (NASDAQ:TSLA) sottoperformeranno nella prossima settimana, in quanto il produttore di veicoli elettrici guidato da Elon Musk si appresta a consegnare utili deludenti, a mio avviso, a causa dell’impatto negativo di vari venti contrari sulla sua attività nell’attuale clima economico.
Non ci sorprende che un sondaggio di Investing Pro sulle revisioni degli utili da parte degli analisti indichi un crescente pessimismo in vista della pubblicazione, con gli analisti che hanno tagliato le loro stime degli utili per azione 14 volte negli ultimi 90 giorni.
Tesla dovrebbe pubblicare risultati finanziari del primo trimestre mercoledì 19 aprile dopo la chiusura del mercato, in quello che probabilmente sarà il report più seguito della settimana.
Le previsioni indicano che il gigante dei veicoli elettrici con sede a Austin, in Texas, realizzerà nel primo trimestre un utile per azione di 0,85 dollari, in netto rallentamento rispetto all’utile di 1,19 dollari del quarto trimestre e in calo del 20,5% rispetto all’utile per azione di 1,07 dollari del periodo precedente.
Il fatturato è previsto in crescita del 24,6% rispetto all’anno precedente, a 23,4 miliardi di dollari, ma questo segnerebbe un rallentamento rispetto ai 24,3 miliardi di dollari registrati nel trimestre precedente.
Il margine lordo automobilistico di Tesla nel primo trimestre dovrebbe scendere a circa il 21% dal 29% di un anno fa, a causa dell’impatto negativo della sua strategia di riduzione dei prezzi. I continui tagli ai prezzi hanno alimentato la preoccupazione che Tesla sia costretta a offrire sconti sui suoi veicoli per mantenere la quota di mercato di fronte all’indebolimento della domanda e alla crescente concorrenza delle case automobilistiche tradizionali e delle startup cinesi di veicoli elettrici.
Secondo le stime di Wall Street, il prezzo medio di vendita dei veicoli Tesla nel primo trimestre è di circa 47.250 dollari. Si tratta di un calo rispetto ai 51.400 dollari del quarto trimestre e ai 52.100 dollari del primo trimestre dello scorso anno.
Tesla è ancora leader di mercato in Nord America con circa il 65% del settore dei veicoli elettrici nel 2022, ma è in calo rispetto al 70% del 2021 e al 79% del 2020.
Nel frattempo, in quello che potrebbe essere un altro sviluppo negativo, Tesla non parteciperà al Salone dell’Auto di Shanghai di questa settimana, anche se i suoi principali concorrenti globali hanno in programma il lancio di nuovi modelli EV.
Il titolo TSLA, che finora è sceso dell’11% ad aprile, ha chiuso venerdì a 185 dollari. Alle valutazioni attuali, Tesla ha un valore di mercato di 586,3 miliardi di dollari, rispetto agli 1,23 mila miliardi di dollari al suo picco nel novembre 2021.
Dopo aver perso quasi due terzi del loro valore lo scorso anno, le azioni del pioniere dei veicoli elettrici hanno registrato un forte rimbalzo nel 2023, con un’impennata del 50% da un anno all’altro. Nonostante la recente inversione di tendenza, il titolo rimane ben al di sotto del suo massimo storico di 414,50 dollari.
Nota dell’autore: Al momento della scrittura, sono long sull’S&P 500 e sul Nasdaq 100 tramite lo SPDR S&P 500 ETF (SPY) e l’Invesco QQQ Trust ETF (QQQ). Sono long anche su Technology Select Sector SPDR ETF (XLK). Ribilancio regolarmente il mio portafoglio di singoli titoli ed ETF sulla base di una valutazione continua del rischio sia del contesto macroeconomico che dei dati finanziari delle società.
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