Una falsa fiducia danneggia più dello sconforto

 | 08.09.2022 15:38

In superficie, alcuni dei dati economici statunitensi emersi nelle scorse settimane, sembravano indicare che l'economia è in una forma migliore di quanto credano i ribassisti.

La fiducia dei consumatori è migliorata ad agosto. Il calo dei prezzi del gas ha probabilmente fatto sentire i consumatori più sereni e c'è la speranza che l'inflazione raggiunga il picco per poi normalizzarsi tornando su livelli “fisiologici”, ma tutta questa fiducia potrebbe essere mal riposta.
 
Il mercato del lavoro è in crisi

Anche le opportunità di lavoro sono aumentate nel mese di agosto, dando agli ottimisti maggiori speranze che l'economia rimanga forte. Ora ci sono quasi due opportunità di lavoro per ogni lavoratore disoccupato negli USA. Secondo Wall Street, questo significa che l’economia statunitense è davvero forte perché le persone senza lavoro possono facilmente trovare impiego.

Nonostante tutte le opportunità di lavoro, le persone non vengono assunte. I dati sulle assunzioni del settore privato di ADP lo confermano. I datori di lavoro privati ​​hanno occupato solo 132.000 posti di lavoro ad agosto. Un dato minore della metà rispetto ai 300.000 previsti.

ll fatto che le assunzioni continuino a ridursi man mano che le opportunità di lavoro continuano a crescere, non è un segno di un mercato del lavoro forte o di un'economia forte. Significa che i datori di lavoro hanno posti disponibili ma non riescono a trovare impiegati che abbiano le competenze adeguate (o forse più semplicemente che i disoccupati non siano attivi nella ricerca stessa di una mansione).
 
L’Inflazione ed un mercato del lavoro “scarno” peggioreranno la produzione aziendale

Aziende che non riescono a riempire le posizioni vacanti, danneggiano la loro stessa produzione. Ciò aggraverà i problemi di fornitura ed eserciterà ancora più pressioni al rialzo sui prezzi, già colpiti duramente. In altre parole, l’inflazione potrebbe peggiorare ulteriormente.

Un aumento dei costi colpirà non solo le famiglie (riducendo i consumi e quindi smorzando la fiducia degli stessi) ma anche i bilanci aziendali, riducendone i margini di profitto. Questa condizione si ripercuoterà inevitabilmente sullo stato debitorio (molto precario) di tantissime aziende che andranno in sofferenza vedendo aumentare le passività a fronte degli utili.
 
I ribassisti forse hanno ragione

I dati fondamentali e la curva dei rendimenti (tanto per citarne alcuni) non gridano di gioia sullo stato di salute dell’economia. Anche l’analisi tecnica suggerisce la possibilità di ulteriori affondi del listino azionario S&P 500.

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Dopo un bimestre positivo che hanno permesso al mercato USA (e di riflesso alla maggior parte dei listini azionari aggregati) di riprendere fiato, il mercato orso è tornato predominante anche sul breve periodo.

Se il pessimismo è destinato a perdurare, lo scenario che il mercato statunitense si trova davanti è un forte ribasso che spingerà le quotazioni fino ai minimi del marzo 2020.