Riccardo Zarfati | 28.11.2016 08:24
Nuovi massimi storici per i principali indici USA. Dal Nasdaq Composite a l’S&P 500, dal Russell al Dow Jones. Una prova di forza corale e senza strappi che aumenta le possibilità di ulteriori ritocchi verso l’alto nelle prossime settimane.
Cina e Giappone seguono senza sforzo, rafforzando ulteriormente il quadro positivo di medio periodo; anche l’Europa segue al rialzo, ma con minore brillantezza e senza modificare il quadro di sostanziale lateralizzazione delle ultime settimane.
I mercati emergenti forniscono un primo tentativo di reazione. Qui la grande questione è come reagiranno questi mercati a fronte di un ritracciamento degli indici USA: seguiranno al ribasso o agiranno in controtendenza? Le nuove dinamiche di mercato viste dopo Trump sono ancora in via di definizione e nel caso specifico, il fattore valuta sembra essere quello determinante da monitorare.
Nuovi record di periodo anche per i metalli industriali, rinfrancati dalle buone letture PMI di Europa e Usa. Continua a perdere terreno l’Oro, giunto velocemente sui potenziali supporti più lontani.
Sui grafici degli indici più rialzisti nel periodo (USA e Giappone e Cina) siamo in ipercomprato sul giornaliero ma non ancora sul settimanale.
Ritracciamenti sono da considerare opportunità per aggiustare il portafoglio e chissà che non siano i timori sull’imminente referendum italiano, a fornire questa opportunità.
VARIAZIONI SETTIMANALI
E’ decisamente il momento del Giappone, che beneficia della forte svalutazione dello Yen. Il doppio minimo da area 15.000 (confermato la scorsa settimana) apre a obiettivi ambizioni, potenzialmente fino in area 20.000. Primi supporti a 17.500/17.600. Vi è ampia disponibilità di ETF Giappone con diversi sottostanti (Nikkei, MSCI, Topix, ecc). Naturalmente gli strumenti Hedged sono quelli che riproducono più fedelmente i movimenti del sottostante, come IJPE (su MSCI)
Riccardo Zarfati
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