| 15.12.2015 13:21
Di Jesse Cohen
Mentre la stagione degli utili del terzo trimestre 2015 si avvia alla conclusione e con l’attenzione degli investitori perlopiù rivolta altrove - sui timori per la crescita globale e sulle aspettative di un aumento dei tassi da parte della Fed - questa stagione degli utili del terzo trimestre sembra essere passata quasi inosservata.
Per coloro che hanno prestato attenzione, tuttavia, ci sono state sorprese e delusioni notevoli e forse qualche segnale di crescita di specifici cambiamenti strutturali a livello industriale ed economico.
Quindi, chi sono stati i principali vincitori e perdenti della stagione? E quali sono stati i temi principali che hanno influenzato i bilanci delle imprese?
h3 Un fosco quadro generale/h3In totale, 1.522 delle compagnie quotate a Wall Street hanno superato le aspettative sugli utili nel terzo trimestre, con una percentuale del 59,3%. Sembra impressionante, ma solo se non si tiene conto del fatto che 785 titoli hanno deluso le aspettative in questa stagione, con un tasso del 30,6%. Inoltre 260 compagnie hanno riportato utili risultati in linea con le previsioni.
Nello stesso periodo dello scorso anno, ben il dollaro forte , (ndr: articolo in Inglese) del crollo del prezzo del greggio e del clima di incertezza legato alle previsioni sulla crescita globale, specialmente in Cina ed Europa.
Le delusioni maggiori: Energetici e Materie Prime
La maggior parte del calo degli utili è stata registrata nei comparti degli energetici e delle materie prime, dal momento che i prezzi del greggio e delle materie prime sono crollati ai minimi pluriennuali. I principali perdenti del comparto energetico sono stati N:CVX (CVX), N:CHK (CHK), N:NRG (NRG), N:CNX (CNX), mentre nel settore delle materie prime troviamo N:FCX (FCX) e N:JOY (JOY).
In termini di sorprese ribassiste, i risultati trimestrali di toccheranno presto la parità , sotto il livello di 1,09 dollari registrato oggi.
Sugli utili continueranno a pesare le deboli previsioni di crescita globale, specialmente per le multinazionali il cui giro d’affari è concentrato prevalentemente all’estero. Le compagnie con minore dipendenza dalle vendite all’estero, segneranno degli utili migliori in questa fine anno e nel 2016.
4° Trimestre ed oltre : Potenziali Vincitori e Perdenti
Per il quarto trimestre del 2015, prevedo una crescita degli utili nel settore dei beni di consumo e dei consumi discrezionali, come O:AMZN, N:HD (HD), N:NKE (NKE) e O:SBUX (SBUX), to mentre i titoli industriali, maggiormente legati alle previsioni di crescita, come N:CAT (CAT) eN:DE (DE) vedranno un calo.
Per quanto riguarda il 2016, le attuali proiezioni prevedono un ulteriore trimestre in negativo con una successiva stabilizzazione ed una crescita nel secondo trimestre del prossimo anno.
SPX: Mercato Toro Esausto, NDX: Uptrend Inarrestabile
Un esame tecnico dei grafici relativi agli indici S&P 500 e Nasdaq 100 suggerisce che il settore tech potrebbe vedere un miglioramento nel 4° trimestre rispetto al resto del mercato.
Sul grafico mensile dell’Indice S&P 500, in alto, si è formata una candela doji proprio al di sotto di una zona fresh supply, ed il calo a cui abbiamo assistito ad agosto indica che ci sono ancora molti venditori intorno al livello dei 2100.
Attualmente sembra che la candela annuale per il 2015 apparirà come una croce doji, in viola nel grafico che segue:
La formazione di questa candela – dopo un lungo trend positivo – potrebbe segnare la fine dei sette anni successivi alla crisi del 2008.
Se i dati del 4° trimestre saranno deludenti, come previsto da molti analisti, o se dovessero semplicemente segnalare che è giunto il momento di tirarsi indietro ed aspettare tempi migliori, potremmo vedere l’indice S&P testare nuovamente la zona demand (dopo averla già toccata quest’anno ad agosto e settembre). Un calo sotto i 1820 (la base della zona demand settimanale) aprirà la strada ad ulteriori perdite – con il primo target intorno ai 1560, dove l’area di resistenza diventa di supporto.
Se i dati del 4° trimestre saranno positivi, offrendo una speranza di risultati migliori nel 2016, e se il tasso di interesse resterà abbastanza basso, l’indice S&P 500 potrebbe superare la supply zone intorno ai 2135, il che (nuovamente) aprirebbe la via a nuovi massimi mai visti.
Tuttavia, l’attuale andamento trasversale, che durante l’autunno ha caratterizzato l’attività del mercato, insieme ad un calo dei volumi e ad un uptrend di 7 anni fanno aumentare la probabilità di una manovra correttiva.
La storia è un po’ diversa per il Nasdaq 100. L’indice ha ridotto l’area seller tra i 4700 ed i 4200, e continua inesorabilmente il suo uptrend vicino ai massimi di marzo 2000 (4780-4800). Al momento appare possibile che chiuderà sopra questi massimi, ma a meno che non si formi una solida zona di domanda, i nuovi massimi potrebbero essere una ‘falsa rottura’.
Vicino a questi livelli record, gli investitori dovrebbero tenere d’occhio i grafici settimanali e mensili alla ricerca di segnali sulla formazione di candele e pattern di inversione.
Al momento, sembra che la candela annuale chiuderà come hammer (martello) rialzista (a meno che non ci sia un calo del prezzo per la fine del mese), il che rappresenterebbe in sé un segnale di uptrend e di continuità.
Il calo dei volumi potrebbe indicare una certa debolezza, ma questo non ha impedito al Nasdaq 100 di rialzarsi. Tuttavia, prevediamo che il settore tech possa offrire dati fortemente positivi nel 4° trimestre 2015 e forse anche nel 1° trimestre del 2016.
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