Utili Q4 al centro della scena; i ciclici potrebbero andare meglio degli altri

 | 17.01.2022 12:14

  • Gli utili del Q4 testeranno la redditività delle società con l’aumento dei costi
  • I settori economicamente sensibili dovrebbero andare meglio dei tech
  • Dopo essersi concentrati su inflazione e politica monetaria negli ultimi mesi, gli investitori probabilmente ora sposteranno la loro attenzione sugli imminenti utili del Q4, dopo l’inizio ufficiale della stagione venerdì.

    Gli analisti si aspettano che gli utili superino le precedenti stime del 20% con potenziali aumenti del 25%-30%. Tuttavia, i settori ciclici (energia, materiali, industriali, finanziari e beni di consumo voluttuari) potrebbero crescere tra il 95% ed il 100% con l’accelerazione dell’economia. 

    I titoli tech, invece, dovrebbero vedere una performance inferiore. Questo cambiamento del paradigma di mercato dovrebbe continuare nei prossimi trimestri.

    I titoli value potrebbero essere in testa …se i rendimenti dei Treasury continueranno a salire

    Ci aspettiamo che la rotazione ciclica prenda slancio, con gli utili dei settori value che supereranno la performance dei growth, che tendono a restare indietro nei periodi di espansione economica. Tanto per cominciare, i settori sensibili ai cicli economici probabilmente sono meglio preparati a far fronte all’inflazione più alta in quattro decenni, aumentata del 7% su base annua a dicembre, il massimo dal 1982.

    I titoli “value” sono rimasti in secondo piano a favore dei tech in rapida ascesa, soprattutto durante i lockdown per la pandemia, quando il COVID-19 si era diffuso in tutto il mondo prima dell’introduzione dei vaccini. Questi titoli sono stati trascurati, diventando di conseguenza più economici anche se le market cap delle famose società tech mega-cap sono diventate sempre più esagerate.

    Ora, con la riduzione dei lockdown negli USA e in altri paesi, l’imminente aumento dei costi di prestito per via dell’incremento dei tassi di interesse dovrebbe pesare sulle società le cui valutazioni sono già elevate.

    Sebbene S&P 500, NASDAQ eRussell 2000 siano tutti riusciti a segnare rialzi venerdì, il Dow mega-cap ha chiuso la settimana al ribasso.

    A livello di settore, i titoli energetici sono schizzati di oltre il 5% sulla settimana, chiari vincitori, anche se è stato dovuto più ad una riduzione dei livelli di produzione petrolifera che a fattori legati all’economia. L’unico altro settore in verde su base settimanale è stato quello dei servizi di comunicazione, +0,16%. I titoli tech sono scesi dello 0,1%, con una performance “migliore” dei restanti settori in rosso, compresi quelli sensibili all’economia.

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    Sempre venerdì, le maggiori banche USA, come Citigroup (NYSE:C), Wells Fargo (NYSE:WFC) e JPMorgan Chase (NYSE:JPM) hanno pubblicato gli utili del Q4. Come previsto, ciascuna di esse ha battuto le stime in vista degli aumenti della Fed, ma nel complesso gli investitori sono stati delusi dai risultati ed i titoli hanno chiuso la settimana in modo misto.

    In particolare, JPMorgan è crollato del 6% dopo che il direttore finanziario della banca ha reso noto che le spese in aumento, compresa l’inflazione dei compensi, probabilmente impediranno alla banca di raggiungere il suo obiettivo del 17% per i ritorni sul capitale. Avevamo previsto un calo di JPMorgan dopo il report, seppur basandoci sui fattori tecnici.

    La rotazione dei ciclici aumenterà nella nuova settimana? Se i rendimenti dei Treasury USA continueranno a salire, ciò beneficerà i titoli value.

    Venerdì, i rendimenti dei Treasury a 10 anni hanno segnato il massimo dal 17 gennaio 2020, prima che il COVID pesasse sul mercato azionario statunitense. Dei rendimenti più alti derivano dalla vendita dei Treasury, i cui prezzi in calo aumentano la differenza con il payout. I rendimenti in aumento, risultato del fatto che gli investitori vendono i Treasury, i cui prezzi in discesa aumentano il livello dei payout, sono un importante indicatore di tassi in aumento, con gli investitori che lasciano i bond con i rendimenti attuali a favore dei debiti sovrani futuri con un payout più alto.