Valute emergenti forti: quali occasioni ci sono per l'investitore?

 | 09.06.2022 12:25

L’aumento generalizzato dei tassi, specialmente sui titoli statunitensi (ritenuti tra i più solidi) potrebbe essere (in parte) la causa della forza espressa dal dollaro, soprattutto nei confronti dell’euro, negli ultimi tempi.

Tuttavia il biglietto verde, al contrario, risulta in difficoltà contro le principali valute emergenti (ad esempio, real brasiliano e rublo russo). Cosa può dettare una simile condizione?

Probabilmente gli investitori stanno prezzando nelle monete, gli effetti a medio e lungo termine della guerra in Ucraina. Da un lato, le sanzioni ed l’embargo intrapreso nei confronti della Russia, minano ad indebolire economicamente la nazione.

La verità è che (come la storia ha spesso dimostrato) le sanzioni economiche tendono a penalizzare chi le emette, soprattutto se il sanzionatore non ha una grande riserva interna di materie prime e dipende dal sanzionato per muovere gli ingranaggi della sua economia.

Dal mio punto di vista, non è un caso che siano proprio le valute dei paesi emergenti, notoriamente ricchi di risorse, ad essere favorite in questo momento storico. Lo scisma tra occidente ed oriente, ma in particolar modo tra paesi sviluppati ed emergenti sta mettendo in risalto tutta la fragilità dell’economia reale dei paesi NATO (e alleati).

Il mercato sta scontando questa spaccatura, dando “fiducia” ai beni reali piuttosto che al debito.
 
Per un investitore questo in cosa si traduce?
 
Avrai certamente sentito la massima “investi quando scorre sangue per le strade”, oggi, soprattutto sui Titoli di Stato Emergenti c’è una forte emorragia in corso. La svalutazione del nominale dall’inizio della guerra è stata piuttosto pesante.

L’ETF ISHARES JPM $ EM BOND EU HED UCITS ETF ha perso oltre il 25% dal gennaio del 2021.