Yen giapponese: i fondamentali cambiano drasticamente…e anche i segnali tecnici

 | 14.03.2022 16:16

Lo yen giapponese ha aperto al ribasso questa mattina, estendendo il suo calo allo 0,5% contro il dollaro USA. È il sesto giorno consecutivo al rialzo per il cambio USD/JPY.

Lo JPY è sceso al minimo dal 15 dicembre 2016, un minimo di quasi cinque anni e mezzo. Un altro calo dello 0,1% porterebbe la moneta asiatica al livello più debole dal 2 febbraio 2016, un minimo di oltre 6 anni.

La debolezza della valuta potrebbe sorprendere molti trader che sono arrivati a considerare lo yen niente di più che una valuta rifugio, un indicatore del sentimento di propensione o avversione al rischio. Ma i fondamentali di base che un tempo avevano reso lo JPY un cosiddetto rifugio sono cambiati insieme al clima economico.

Lo yen era diventato una valuta rifugio perché il Giappone aveva un surplus commerciale. Inoltre, nel 2018, il rimpatrio degli investitori nipponici che avevano cercato pascoli più verdi in un’economia di tassi di interesse negativi, aveva creato una stabile domanda di valuta locale.

Tuttavia, nel contesto attuale, la maggiore forza di influenza sullo yen è l’estrema dipendenza dell’economia nipponica dalle importazioni di materie prime . Con l’impennata dei prezzi di qualunque materia prima, dai cereali, ai metalli, al petrolio, gli importatori nipponici dovranno continuare a vendere sempre più yen per comprare dollari USA.

Come se non fosse abbastanza, il differenziale di interesse diventerà sempre più favorevole per l’USD, con la Fed che darà il via agli aumenti, anche se la Banca del Giappone resterà indietro, cercando ancora di capire se mettere fine ai tassi di interesse negativi.

Oltre a questo drastico cambio dei fondamentali, il quadro tecnico è altrettanto, se non più, drammatico.