Yen intrappolato nel circolo vizioso dell’inflazione

 | 13.10.2021 16:32

 

In quanto uno dei maggiori importatori mondiali di energetici, il Giappone si ritrova in un circolo vizioso. Con il rally dei prezzi dell’energia, servono più yen per pagare le importazioni di energetici. Poi, con la valuta nipponica che si svaluta, ne servono di più per pagare la stessa quantità di importazioni di energetici.

L’economia nipponica combatte la deflazione da oltre due decenni. La deflazione si ha quando i costi di beni e servizi in un’economia scendono. Sebbene ciò possa sembrare positivo ai consumatori, in realtà è finanziariamente insostenibile. Prezzi in calo implicano che le aziende riducono le attività, in quanto non vogliono produrre beni con margini bassi. E ciò si traduce in un calo dell’occupazione e dei compensi.

Tuttavia, dopo aver combattuto la deflazione, il Giappone è ora preso di mira dall’inflazione. Sebbene un modesto aumento dei prezzi possa beneficiare all’economia (l’aumento della redditività delle imprese incoraggia l’espansione, portando ad una creazione di posti di lavoro e ad un aumento dei compensi), dei prezzi che salgono troppo velocemente minerebbero il potere di acquisto dello yen, abbassando le spese dei consumatori e quelle per gli investimenti.

L’inflazione nipponica è schizzata al massimo di 13 anni, pesando sui manifatturieri, già colpiti da carenze di forniture, ed esacerbando il problema dei bassi consumi nazionali.

Vediamo come questo si traduce su offerta e domanda secondo i grafici.