Zuckerberg porta META verso i 125 dollari

 | 15.09.2022 11:08

Gli investitori si sono allontanati dalle azioni di Meta Platforms (NASDAQ:META) come se fossero state infettate dal COVID ieri. Il titolo è crollato del 9,4% dopo che l’ l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti ha rivelato che l’inflazione si è diffusa oltre i settori più sensibili, estendendosi all’economia in generale.

Dato che i prezzi del gas stavano scendendo in modo significativo, esperti come il capo economista di Goldman Sachs si aspettavano che l’IPC sarebbe stato “un altro dato debole”. Tuttavia, ha aggiunto, “la questione è l’andamento dell’indice core”.

Il tasso d’inflazione core è il dato preferito dalla Fed, in quanto sconta la volatilità dei prezzi di alimentari ed energia. Il dato è salito dello 0,6%, il doppio dell’aumento del mese precedente, facendo salire il tasso core annuale al 6,3% dal 5,9%.

L’aumento dell’inflazione ha spinto Nomura Securities a {{news-2891383||prevedere} un rialzo di 100 punti base per la prima volta dagli anni ‘80.

I tassi d’interesse più elevati danneggiano in particolare le valutazioni delle società in crescita, tra cui quelle tecnologiche, in quanto gli investitori si orientano verso titoli ciclici trascurati che ora offrono valore.

Questo paradigma è evidente se si confrontano le medie dei benchmark. Ieri, il Nasdaq 100, ha sottoperformato, perdendo il 5,5% del valore, mentre il Dow Jones, che rappresenta le azioni value, ha sovraperformato, arretrando solo del 3,9%.

Scavando più a fondo e guardando ai settori del S&P 500, possiamo vedere lo stesso schema. I servizi di comunicazione e tecnologia sono quelli che hanno sofferto di più, perdendo rispettivamente il 5,5% e il 5,3%.

Quindi Meta non è stata l’unica piattaforma di social-media a perdere colpi, ma ha comunque sottoperformato, raddoppiando le perdite di altri social media.

Le opinioni su Meta sono discordanti. Bill George, senior fellow della Harvard Business School che studia i leader accusa le carenze di leadership di Mark Zuckerberg per la sottoperformance del social network. Mentre Jim Cramer della CNBC ritiene che Zuckerberg abbia dato prova di sé creando un’azienda multimiliardaria e che quindi avrà probabilmente ancora successo.

Vediamo cosa dicono le forze della domanda e dell’offerta.