Eni, Repsol aggiornano accordo per petrolio in cambio di debito con Venezuela

Reuters

Pubblicato 29.08.2023 15:50

HOUSTON (Reuters) - Le major petrolifere europee Eni (BIT:ENI) e Repsol (BME:REP) hanno in programma di espandere un accordo greggio-per-debito con il Venezuela con l'approvazione degli Stati Uniti, con l'obiettivo di fornire prodotti raffinati all'azienda statale Pdvsa e di aumentare le consegne di petrolio in Europa, hanno detto tre fonti vicine alla questione.

Quando l'anno scorso le sanzioni occidentali hanno ridotto il flusso di petrolio russo verso l'Europa, Eni e Repsol hanno ricevuto dal Dipartimento di Stato americano l'autorizzazione a lavorare il greggio venezuelano nelle raffinerie europee, per recuperare il debito accumulato e i dividendi delle loro joint venture nel Paese sudamericano.

Le "lettere di gradimento" originali avevano dato vita a esenzioni alle sanzioni Usa sull'industria petrolifera venezuelana che hanno ridotto le esportazioni di petrolio del membro Opec dal 2019. Ma non consentivano lo scambio di petrolio e vietavano i pagamenti in contanti a Pdvsa, una soluzione che ha irritato l'azienda venezuelana.

Secondo i nuovi termini rivisti, Eni e Repsol possono rifornire l'azienda di Stato di carburanti e questo potrebbe aiutare il Venezuela a far fronte a una scarsità che negli ultimi anni ha portato talvolta a lunghe file ai distributori di benzina.

In base ai dati di Refinitiv Eikon, la prima consegna di carburante nell'ambito del nuovo accordo, pari a circa 330.000 barili di nafta, dovrebbe arrivare questa settimana al porto di Cardon dalla raffineria italiana di Milazzo, gestita da un consorzio di Eni e Kuwait Petroleum.

Pdvsa non ha commentato. Eni e Repsol non hanno risposto ad una richiesta di commento da parte di Reuters.

Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha detto di non voler discutere "specifiche comunicazioni con le aziende". La Casa Bianca non ha commentato.