Futures del petrolio in calo, pesano i timori per il precipizio fiscale

Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in calo negli scambi prefestivi di questo lunedì, con la propensione verso gli investimenti legati alla crescita che scende per via del calo delle speranze sull’accordo sul precipizio fiscale prima della fine anno.

Gli scambi restano limitati, con le posizioni di fine anno e l’attività in genere ridotte dalle festività in molti paesi.

Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono stati scambiati a 88,55 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,15% sulla giornata.

I futures delle borsa di New York sono rimasti nel range stretto tra 88,44 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 88,83 dollari al barile.

Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul precipizio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.

I dubbi sul raggiungimento di un accordo sono aumentati giovedì, dopo che il Portavoce John Boehner ha ritirato il cosiddetto Piano B, un’alternativa al precipizio fiscale che prevedeva un aumento delle imposte solo per i cittadini che dichiarano oltre 1 milione di dollari all’anno, poiché i colleghi repubblicani non lo hanno supportato.

La Casa Bianca si aggiorna a dopo Natale, alimentando i timori che i responsabili non riusciranno ad evitare il precipizio fiscale.

Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.

Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.

Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a febbraio sono scesi dello 0,35%, scambiati al minimo di una settimana di 108,58 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 20,03 dollari al barile.