Reuters
Pubblicato 03.06.2020 11:32
LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo, raggiungendo 40 dollari al barile per la prima volta da marzo, supportati da un calo delle scorte statunitensi, dalle aspettative che l'Opec+ manterrà i tagli alla produzione e dai segnali di ripresa della domanda dopo la crisi sanitaria.
Suggerendo che l'eccesso delle forniture è ormai passato, l'American Petroleum Institute (Api) ha riportato ieri che le scorte di greggio Usa sono diminuite di 483.000 barili. Oggi è previsto il rapporto ufficiale sulle forniture da parte del governo.
Alle 11,10, i contratti sul Brent per agosto scambiano in rialzo di 53 centesimi, ovvero dell'1,34%, a 40,10 dollari al barile, dopo aver toccato il massimo di 40,53 dollari, il livello più alto dal 6 marzo.
I contratti sul greggio Usa per luglio guadagnano 72 centesimi, o l'1,96%, a 37,53 dollari al barile.
"Sta emergendo un consenso sul fatto che il gruppo di produttori prolungherà gli attuali tagli", dice Stephen Brennock del broker petrolifero Pvm, riferendosi all'Opec e ai suoi alleati.
L'Opec+, l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e altri produttori tra cui la Russia, a maggio e a giugno taglierà la produzione di 9,7 milioni di barili al giorno (bpd), circa il 10% della produzione globale pre-coronavirus, per sostenere i prezzi.
L'Organizzazione, incoraggiata dai segnali di ripresa del mercato, sta valutando di estendere il taglio di 9,7 milioni di barili dopo giugno. Ma non è stato ancora raggiunto un accordo sulla possibilità di anticipare a domani la riunione attualmente in programma per la fine di giugno.
Scritto da: Reuters
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