Greggio scende a 25 dollari al barile, crescono timori eccesso offerta su aumento scorte Usa

Reuters

Pubblicato 01.04.2020 12:33

LONDRA (Reuters) - Oggi il prezzo del petrolio scende a 25 dollari al barile, avvicinandosi ai minimi degli ultimi 18 anni, in un quadro dove l'aumento delle scorte statunitensi e la crescente spaccatura all'interno dell'Opec rinfocalano i timori per l'offerta in eccesso. 

L'impegno di Arabia Saudita e Russia a incrementare la produzione, a seguito del fallimento di un accordo a livello Opec e al calo della domanda causato dall'epidemia di coronavirus, ha colpito duramente il mercato.

Il benchmark globale Brent è sceso del 66% nel primo trimestre del 2020, toccando i minimi storici trimestrali.

Alle 11,30 ora italiana scambia in ribasso di 1,28 dollari o 4,9%, a 25,07 dollari al barile. Il prezzo al barile era sceso a 21,65 lunedì, registrando i minimi dal 2002. I futures sul greggio Usa perdono 27 centesimi, ovvero l'1,3%, a 20,21 dollari al barile.

"Aprile sarà uno dei mesi più difficili della storia del mercato del petrolio e, purtroppo, non si tratta di un pesce d'aprile", ha dichiarato Bjornar Tonhaugen di Rystad Energy.

"Nel solo mese di aprile il mercato è in eccedenza di circa 25 milioni di barili al giorno ed è impossibile nascondere la testa sotto la sabbia di fronte a questa situazione".

Confermando i timori sulla sovrapproduzione, l'American Petroleum Institute (Api) ha reso noto che le scorte di petrolio degli Usa sono aumentate di 10,5 milioni di barili, ben oltre i 4 milioni di barili attesi.

Si attendono oggi i dati del governo degli Stati Uniti per confermare o smentire i dati Api.