Greggio verso chiusura anno in calo 10%, timori domanda interrompono serie positiva

Reuters

Pubblicato 29.12.2023 13:57

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio si avviano a chiudere il 2023 con un calo di circa il 10% dopo due anni di guadagni, con i timori geopolitici, i tagli alla produzione e le misure delle banche centrali per contenere l'inflazione che hanno innescato fluttuazioni selvagge dei prezzi.

Oggi, ultima seduta del 2023, il greggio sale dopo il ribasso del 3% di ieri sulla scia della decisione di altre compagnie di navigazione di riprendere il transito nel Mar Rosso. Le principali compagnie avevano smesso di utilizzare le rotte del Mar Rosso dopo gli attacchi del gruppo militante Houthi dello Yemen.

Intorno alle 12,55, i futures sul Brent sono in rialzo di 40 centesimi, o dello 0,52%, a 77,55 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (Wti) statunitense salgono di 27 centesimi, o dello 0,38%, a 72,04 dollari.

Tuttavia, i due benchmark si avviano ad archiviare i livelli di fine anno più bassi dal 2020, quando la pandemia ha penalizzato la domanda e fatto crollare i prezzi.

I tagli alla produzione da parte dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e degli alleati guidati dalla Russia (Opec+) si sono rivelati insufficienti a sostenere i prezzi, con i benchmark in calo di quasi il 20% rispetto ai massimi dell'anno.