Il rame schizza del 4%, previsto short selling in Cina

Investing.com

Pubblicato 26.11.2015 09:20

Il rame subisce un’impennata tra le voci di un possibile short selling in Cina

Investing.com - Il rame subisce un’impennata questo giovedì, insieme ad altri metalli come il nickel e lo zinco, dal momento che sembrerebbe che i regolatori cinesi stiano considerando uno short selling del metallo sul mercato locale.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a marzo schizza di 5,3 centesimi, o del 2,59%, a 2,102 dollari la libbra negli scambi della mattinata londinese. Precedentemente, il rame ha segnato un’impennata del 3,93% al massimo della seduta di 2,133 dollari, il massimo dal 16 novembre.

Intanto, i futures del rame scambiati sul London Metal Exchange schizzano del 2,73% a 4.644,25 dollari la tonnellata metrica.

I prezzi sono andati alle stelle tra le voci che le fonderie cinesi starebbero pianificando un incontro per prendere delle misure contro il calo del prezzo.

Il prezzo del rame è crollato di oltre il 10% finora questo mese per via della possibilità di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti e dell’indebolimento della crescita economica globale, soprattutto in Cina.

Intanto, l’oro resta vicino al minimo degli ultimi sei anni dopo i dati economici statunitensi di ieri che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed il mese prossimo.

I futures dell’oro sono crollati di oltre il 6% a novembre tra le speculazioni che la Federal Reserve possa alzare i tassi per la prima volta in quasi un decennio in occasione del vertice in agenda il 15 e 16 dicembre.

L’eventualità di un aumento anticipato dei tassi di interesse pesa sull’oro, poiché il metallo prezioso fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi sono alti.

Il dollaro resta vicino al massimo da aprile contro il paniere di sei principali valute tra le aspettative di un inasprimento della politica monetaria statunitense nei prossimi mesi.

Le materie prime valutate in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde si rafforza.

Per il Giorno del Ringraziamento, i mercati statunitensi resteranno chiusi oggi e per mezza giornata domani, comportando una liquidità limitata e scambi ridotti.

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