Ue valuta nuove sanzioni Russia con tetto prezzo petrolio, restrizioni export high tech

Reuters

Pubblicato 22.09.2022 17:27

Aggiornato 22.09.2022 17:37

BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea sta valutando un tetto al prezzo del petrolio, restrizioni più severe alle esportazioni di alta tecnologia verso la Russia e ulteriori sanzioni contro singoli individui.

Lo hanno detto alcuni diplomatici, nell'ambito di una nuova risposta a quella che l'Occidente ha condannato come una nuova escalation della guerra di Mosca in Ucraina. 

I 27 Paesi membri Ue sono stati spinti all'azione dalla retorica nucleare di ieri del presidente Vladimir Putin, dall'annuncio di una mobilitazione parziale per la guerra e dal sostegno ai piani di annessione di aree dell'Ucraina orientale. 

I ministri degli Esteri Ue hanno concordato, in una riunione specifica sul tema, a margine dell'assemblea delle Nazioni Unite a New York, di predisporre nuove sanzioni contro la Russia e Joseph Borrell, l'Alto rappresentante per gli affari esteri, ha precisato che queste consisteranno in misure "economiche e individuali".

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che le sanzioni includeranno "ulteriori controlli sulle esportazioni di tecnologia civile", secondo quanto riportato dalla Cnn.

Tre diplomatici Ue a Bruxelles hanno detto che le nuove sanzioni si concentreranno su un tetto massimo al prezzo del petrolio, in linea con quello concordato dalle potenze del G7.

"Ci aspettiamo anche ulteriori elenchi di individui", ha detto uno dei diplomatici, che ha chiesto di rimanere anonimo. Ha aggiunto che il tetto al petrolio dovrebbe entrare in vigore a partire da dicembre, insieme all'embargo dell'Ue sul carbone russo, mentre restrizioni più severe all'esportazione di prodotti high tech sono finalizzate a ostacolare le capacità militari della Russia in guerra.

Sono in discussione anche ulteriori limitazioni alle esportazioni di beni di lusso verso la Russia. I paesi più ostili alla Russia, come la Polonia e i Paesi baltici, hanno chiesto di vietare le importazioni di diamanti russi e di confiscare gli asset russi congelati in Europa.

Altri, tuttavia, hanno avvertito che è improbabile che quest'ultimo provvedimento ottenga il sostegno unanime dei Paesi Ue, necessario per introdurre le sanzioni.

La Germania, prima potenza economica dell'Ue, si è finora opposta a restrizioni economiche più severe, mentre il primo ministro ungherese Viktor Orban - che coltiva stretti legami con Putin - ha detto che tutte le sanzioni dovrebbero essere eliminate.