Covid, richiamo vaccino diminuisce di molto rischio contagio - studio Israele

Reuters

Pubblicato 23.08.2021 18:40

GERUSALEMME (Reuters) - In Israele la terza dose del vaccino Covid-19 di Pfizer (NYSE:PFE) ha aumentato in maniera significativa la protezione dal contagio e dalle forme gravi della malattia tra gli over 60 rispetto alla popolazione che ha ricevuto solamente due dosi.

È quanto emerge dai risultati di uno studio pubblicato ieri sulla pagina web del ministero della Salute, già era presentati giovedì nel corso della riunione di un gruppo di esperti sulla vaccinazione del ministero. Non sono stati tuttavia resi disponibili i dettagli completi dello studio.

I risultati confermerebbero così alcuni dati pubblicati la scorsa settimana da Maccabi, azienda che si occupa di fornire servizi sanitari in Israele, tra le diverse organizzazioni che somministrano richiami per cercare di frenare la variante Delta del coronavirus.

Dopo aver analizzato i dati forniti dagli istituti israeliani Gertner e KI i funzionari del ministero hanno reso noto che tra gli over 60 anni la protezione dal contagio a 10 giorni dalla somministrazione della terza dose è di quattro volte superiore rispetto a quella dei cittadini che hanno ricevuto solamente la seconda dose.

Per quanto riguarda le forme gravi della malattia e i ricoveri la terza inoculazione ha offerto una protezione da cinque a sei volte maggiore dopo 10 giorni.

Si tratta di una fascia di età particolarmente vulnerabile al Covid-19, che in Israele è stata la prima a essere inoculata all'inizio della campagna di vaccinazione alla fine di dicembre.

Nelle ultime settimane il ministero della Salute ha affermato che l'immunità sta diminuendo con il tempo sia negli adulti che nei giovani. La maggior parte delle persone vaccinate che si sono ammalate gravemente in Israele hanno più di 60 anni e presentano comorbidità.

Israele ha iniziato a somministrare la terza dose agli ultrasessantenni il 30 luglio. Giovedì il paese ha abbassato l'età minima per un richiamo a 40 anni e ha incluso donne incinte, insegnanti e operatori sanitari anche più giovani tra gli aventi diritto. Le terze dosi vengono somministrate a coloro che hanno ricevuto la seconda inoculazione almeno cinque mesi fa.