Greggio, prezzi in calo su aumento casi coronavirus, offerta petrolifera
Reuters
Pubblicato 20.10.2020 12:01
LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio perdono terreno oggi su timori di un nuovo picco di casi di coronavirus a livello mondiale, a danno della ripresa della domanda di petrolio, mentre la crescente produzione libica si aggiunge a un'offerta già abbondante.
Intorno alle 11,35 italiane, i futures sul Brent scambiano in leggero rialzo di 2 centesimi, o dello 0,05%, a 42,64 dollari il barile. I derivati sul greggio Usa cedono 10 centesimi, o lo 0,24%, a 40,73 dollari il barile.
I casi di Covid-19 a livello mondiale hanno superato ieri i 40 milioni, secondo il bilancio Reuters, mentre una forte seconda ondata in Europa e in Nord America ha innescato diverse forme di misure di lockdown.
L'incontro di ieri del comitato ministeriale dell'Opec+ ha promesso di sostenere il mercato petrolifero, cercando di placare i crescenti timori legati ai focolai di coronavirus.
Per il momento, l'Opec+ manterrà un accordo per un taglio della produzione pari a 7,7 milioni di barili al giorno fino alla fine dell'anno, per poi aumentare la produzione di 2 milioni di barili al giorno a partire da gennaio.
"Il meeting di ieri non ha soddisfatto le speranze del mercato di un annullamento dell'aumento della produzione previsto a gennaio, in un contesto sempre più precario per la domanda", ha detto JBC Energy.
Gli osservatori dell'Opec, includendo anche gli analisti diJ.P. Morgan, hanno notato che un outlook debole per la domanda potrebbe portare l'Opec+ a rinviare la riduzione dei tagli all'offerta.
"La ripresa della domanda è incostante ... oggi il processo è rallentato per via della seconda ondata di coronavirus, ma non è stato completamente invertito", ha detto il ministro russo dell'Energia Alexander Novak, durante il meeting del comitato ministeriale Opec.
La Libia, stato membro Opec escluso dai tagli all'offerta, aumenterà la produzione nazionale dopo averla sospesa quasi completamente a gennaio, a causa di un conflitto armato.
La produzione nel maggior campo petrolifero libico, Sharara, è ripresa l'11 ottobre ed è ora intorno a 150.000 barili al giorno, a circa metà della sua capacità, secondo quanto comunicato a Reuters da due fonti del settore. Dal 24 ottobre, la produzione dovrebbe riprendere anche in un altro campo petrolifero da 70.000 barili al giorno.
(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Milano Cristina Carlevaro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com,+4858775278)
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Scritto da: Reuters
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