Bitcoin, verso la crisi definitiva?

FinanciaLounge

Pubblicato 13.11.2019 11:00

h2 La crisi del Bitcoin si trascina da mesi: dopo aver toccato i 20mila dollari a dicembre 2017, un anno dopo il valore era crollato a 3.200 dollari. Attesa per l’halving del prossimo anno che potrebbe ridare spinta al prezzo/h2
L’ultima settimana di ottobre è stata drammatica per il prezzo del Bitcoin. Ieri la quotazione è tornata attorno agli 8.700 dollari, ma il mese scorso era crollata improvvisamente sotto la soglia degli 8mila dollari, toccando i livelli del maggio scorso. Il collasso del prezzo ha avuto un impatto negativo anche sul resto del settore, con la capitalizzazione complessiva del mercato che ha perso almeno 15 miliardi di dollari nell’arco di pochi giorni. La crisi del Bitcoin si trascina da mesi: i massimi raggiunti a fine dicembre 2017, quando la criptovaluta ha sfiorato i 20mila dollari, sembrano ormai solo un lontano ricordo.

QUALE FUTURO PER IL BITCOIN DA QUI A FINE ANNO
La criptovaluta è destinata a un inevitabile declino oppure potrebbe registrare segni di ripresa? “Stiamo per arrivare all’halving del Bitcoin (il dimezzamento della ricompensa per chi li produce, ndr) e questo porterà ad un aumento delle quotazioni”, spiega Andrea Ferrero, co-founder di Young Platform, startup incubata in I3P. “La maggior parte degli addetti ai lavori è in attesa ma non basta solo l’halving per risollevare il prezzo”. E cosa serve? “Per noi il valore del Bitcoin si divide in valore dell’aspettativa e valore di utilizzo. Il gap tra i due valori è diventato molto ampio e questo ha portato al crollo del prezzo”, aggiunge Ferrero. Il valore dell’aspettativa è più emozionale, mentre quello dell’utilizzo fa riferimento all’aspetto pratico, a come la criptovaluta può essere utilizzata nell’uso quotidiano...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge