I crypto exchange non conformi al KYC sono sicuri come le piattaforme regolamentate?

CoinTelegraph

Pubblicato 20.08.2022 15:35

Aggiornato 20.08.2022 16:05

I crypto exchange non conformi al KYC sono sicuri come le piattaforme regolamentate?

Molti utenti all'interno del settore crypto considerano l'implementazione di strumenti di verifica dell'identità (Know Your Customer, KYC) come un ostacolo per lo standard Bitcoin (BTC), che promuove prevalentemente transazioni peer-to-peer pseudonime. Tuttavia, le autorità di regolamentazione continuano a promuovere le implementazioni KYC e antiriciclaggio (AML) come strumento per garantire la sicurezza degli investitori e la protezione dalle frodi finanziarie.

Di conseguenza, la maggior parte dei crypto exchange implementa le raccomandazioni normative, al fine di rimanere in prima linea nell'adozione mainstream. Tuttavia, gli investitori sono tuttora in grado di optare per le piattaforme che garantiscono un maggiore anonimato, non imponendo processi di KYC. Preferire queste ultime significa compromettere la sicurezza?

Una questione di fiducia Nella maggior parte dei casi l'anonimato vale per entrambe le parti. I proprietari degli exchange che effettuano operazioni non conformi al KYC spesso scelgono di rimanere anonimi per evitare controlli legali. Di conseguenza, gli investitori devono nutrire un alto livello di fiducia nelle persone responsabili della gestione dell'exchange.

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