La prima proposta comunitaria di Uniswap mira a ridurre le barriere alla governance

CoinTelegraph

Pubblicato 15.10.2020 10:24

Aggiornato 15.10.2020 11:05

La prima proposta comunitaria di Uniswap mira a ridurre le barriere alla governance

Attualmente, la comunità di Uniswap sta partecipando alla sua prima votazione, che si concluderà il 19 ottobre. L’oggetto in considerazione è la riduzione delle soglie minime richieste per avanzare proposte di governance e quorum.

Nelle ultime settimane, ci sono state molte discussioni e critiche sulla vigente struttura di governance del protocollo. Un post della piattaforma di market intelligence Glassnode ha concluso che, con la configurazione attuale, solo un concorrente centralizzato di Uniswap, Binance, sarebbe in grado di presentare con successo una proposta di governance. Sebbene la recente proposta smentisca questa affermazione, rimangono aperte le domande sull’efficacia del framework.

La governance di Uniswap impone alle parti interessate che vogliono presentare proposte di possedere l’1% dell’offerta totale di UNI delegata, mentre occorre un quorum del 4% per arrivare a un voto favorevole. Dato che l’offerta di UNI ammonta a 1 miliardo di unità, questi limiti equivalgono più o meno a 10 milioni e 40 milioni di token. Considerando l’attuale prezzo di UNI, pari a circa 3,30$, si traducono rispettivamente nello staking di 33 milioni e 132 milioni di dollari in asset, rendendo il consenso un’impresa piuttosto difficile.

Leggi il testo completo su Cointelegraph