La regolamentazione crypto negli Stati Uniti è rimasta indietro rispetto a Europa ed Asia

CoinTelegraph

Pubblicato 31.12.2020 15:33

Aggiornato 31.12.2020 17:05

La regolamentazione crypto negli Stati Uniti è rimasta indietro rispetto a Europa ed Asia

Il 2020 è stato un anno fenomenale per il mondo crypto: sempre più imprese ed enti stanno implementando a vario titolo queste nuove tecnologie. Le prime pagine dei giornali, comprensibilmente, sono state dominate dagli annunci dei grandi player, come la scelta di PayPal (NASDAQ:PYPL) di permettere ai suoi utenti di acquistare e vendere Bitcoin (BTC). Tuttavia, in tutto il mondo sono passati inosservati alcuni importanti sviluppi normativi che potrebbero plasmare il futuro del settore.

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Non si può sovrastimare l’importanza di un quadro normativo chiaro: una legislazione frammentaria e lacunosa di fatto crea una barriera all’ingresso per le imprese che guardano agli asset digitali e alla tecnologia dei registri distribuiti. Attualmente, è evidente che alcuni Paesi dell'Unione Europea e del Sud-Est asiatico abbiano già fatto enormi passi avanti in ambito normativo, approvando regole chiare per i beni digitali, mentre gli Stati Uniti inseguono affannosamente.

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