Le tesorerie aziendali in Bitcoin sono arrivate, preannunciando sviluppi positivi

CoinTelegraph

Pubblicato 22.11.2020 12:42

Aggiornato 22.11.2020 14:35

Le tesorerie aziendali in Bitcoin sono arrivate, preannunciando sviluppi positivi

Possedere Bitcoin (BTC) nella propria tesoreria diventerà presto uno standard aziendale. Di recente, la società di Wall Street MicroStrategy ha fatto notizia con la decisione di assegnare una grande porzione della sua tesoreria a Bitcoin. Comprando oltre 21.000 BTC ad agosto e altri 17.000 a settembre, il suo CEO, Michael Saylor, appare già come un veggente. I titoli di MicroStrategy hanno assistito a un rialzo simile a quello tracciato da BTC, aumentando del 50%. Secondo Saylor, Bitcoin era la migliore copertura contro l’inflazione e la migliore riserva di valore, opinione confermata dal suo commento “Cash is trash.” Finora, la sua scommessa è stata notevolmente remunerativa.

Dal punto di vista tecnico, Bitcoin è effettivamente una riserva di valore globale. BTC non è solo un fenomeno statunitense o asiatico: persone di tutto il mondo lo possiedono e lo scambiano attraverso una miriade di exchange locali, rendendo la pool di liquidità disponibile sia globale che capillare in termini di granularità.

Ci sono molte altre motivazioni tecniche per definire Bitcoin una protezione contro l’inflazione. BTC è una classe di asset numerus-clausus, quindi le unità in circolazione sono un numero finito (un massimo di 21 milioni di monete) molto simile all’oro, agli immobili di lusso e alle opere d’arte. Inoltre, la criptovaluta presenta una nuova offerta in costante calo, in seguito ad eventi detti halving, e una cultura di detenzione a lungo termine tra la maggior parte dei partecipanti. Tutto questo implica un’offerta ridotta. Storicamente, BTC sembra replicare le sue precedenti bull run post-halving. Ci troviamo nel ciclo del terzo halving, e per ora tutto sembra procedere come previsto. Dal lato della domanda, il quadro continua ad allargarsi.

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