L’euro digitale: il progetto che l’Europa non può permettersi di sbagliare

CoinTelegraph

Pubblicato 04.07.2021 14:14

Aggiornato 04.07.2021 15:05

L’euro digitale: il progetto che l’Europa non può permettersi di sbagliare

L’Europa sa che presto dovrà adottare un euro digitale. Per diventare un leader digitale a livello globale ed evitare la dipendenza dalle infrastrutture tecnologiche americane e asiatiche, i legislatori e regolatori europei devono prendere decisioni progressiste.

Un ostacolo critico per il pensiero economico digitale europeo sono le cosiddette stablecoin. Le stablecoin possono essere emesse privatamente, e hanno il potenziale per diventare diffuse a livello globale e rilevanti dal punto di vista sistemico, sconvolgendo i sistemi finanziari tradizionali. Per questo motivo, le discussioni politiche di oggi in merito alle stablecoin sono dominate da preoccupazioni sulla stabilità finanziaria e la regolare politica monetaria.

Gli attuali piani regolatori ostacolano l’innovazione a favore di grandi banche e Big Tech Il regolamento relativo ai mercati dei crypto asset dell’Unione Europea (Markets in Crypto-Assets Regulation, o MiCA) mira ad essere un quadro normativo completo per i crypto asset, incluse le stablecoin. Il suo attuale ambito di applicazione è ancora incerto, mentre il Parlamento europeo e i governi degli stati membri discutono proposte e bozze che porterebbero un certo grado di certezza legale, potenzialmente al prezzo di una notevole complessità. Di conseguenza, emettere stablecoin in Europa potrebbe richiedere una licenza bancaria, che favorirebbe gli operatori finanziari già consolidati (e non necessariamente molto innovativi). Nel complesso, l’onere normativo del MiCA potrebbe essere molto costoso, e chi possiede risorse amministrative considerevoli sarà più in grado di conformarsi, ovvero le grandi banche e i colossi tecnologici.

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