Istat, inflazione rallenta come da attese a gennaio ma resta su max da 1984

Reuters

Pubblicato 01.02.2023 11:36

Aggiornato 01.02.2023 11:46

ROMA (Reuters) - L'inflazione italiana rallenta a gennaio, come da attese, pur restando su livelli che non si registravano dal 1984 e continuando a segnalare tensioni nella componente di fondo.

In base ai dati preliminari resi noti stamani da Istat, l'indicatore nazionale dei prezzi al consumo viene stimato in progresso dello 0,2% su mese e del 10,1% su anno - contro attese pari a 0,1% e 10,1% rispettivamente - dopo il +0,3% congiunturale e l'11,6% tendenziale della lettura definitiva di dicembre.

La decelerazione, che l'Istituto definisce "netta" in una nota, si deve in primo luogo all’inversione di tendenza dei Beni energetici regolamentati che segnano un calo del 10,9% su base annua dal +70,2% del mese precedente.

"Rimangono tuttavia diffuse le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali gli alimentari lavorati, gli altri beni (durevoli e non durevoli) e i servizi dell’abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo", sottolinea il comunicato, aggiungendo che a gennaio si accentua, inoltre, la dinamica tendenziale dei prezzi dei carburanti.

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale a +6,0% da +5,8% di dicembre, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +6,2%.

Si attenua la dinamica tendenziale dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che registrano un leggero rallentamento (da +12,6% a +12,2%), mentre al contrario si accentua quella dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,5% a +9,0%).