Italia, economia stagnante in trim3 dopo flessione trim2 - Istat

Reuters

Pubblicato 31.10.2023 12:07

Aggiornato 31.10.2023 15:45

ROMA (Reuters) -L'economia italiana nel terzo trimestre 2023 evita la recessione per un soffio, rimanendo ferma dopo la flessione registrata nel periodo aprile-giugno.

Secondo la stima preliminare diffusa stamani da Istat, nel trimestre luglio-settembre il Pil ha segnato una variazione congiunturale nulla, sintesi di un calo del valore aggiunto dell'agricoltura, di una crescita dell'industria e di una sostanziale stabilità nel settore servizi.

Guardando alla domanda, "si registra un contributo negativo della domanda al lordo delle scorte e un contributo positivo della domanda estera netta", spiega l'istituto di statistica.

La variazione acquisita per il 2023 si stabilizza allo 0,7%, sotto l'obiettivo fissato nella Nadef allo 0,8% - che il governo ha abbassato dall'1% precedentemente stimato - e si confronta con il +3,7% registrato nel 2022.

Economia ferma nel periodo in esame anche a perimetro annuo, dopo dieci trimestri consecutivi in crescita.

PEGGIO DELLE ATTESE

Le attese Reuters erano per un aumento dello 0,1% sia su trimestre che su anno, dopo che nel secondo trimestre si erano registrati una flessione congiunturale dello 0,4% e un progresso tendenziale dello 0,3%.

Il dato è leggermente sotto le previsioni anche per UniCredit (BIT:CRDI). Loredana Federico, chief Italian economist dell'istituto, ritiene comunque probabile che in occasione della seconda lettura, quando saranno disponibili i dettagli, emergano "segnali positivi nei consumi privati, negli investimenti in costruzioni e nell'export".

Federico aggiunge che probabilmente anche nel quarto trimestre il Pil italiano evidenzierà un'ampia stabilizzazione.

Commentando i dati, Prometeia parla in un report di debolezza che "si protrarrà per i mesi autunnali e oltre".

Del resto la crescita del Pil si è rivelata inferiore alle aspettative a livello di intera zona euro nel periodo in esame, con una contrazione dello 0,1% rispetto al secondo trimestre.