Zona euro, contrazione attività economica a ottobre su nuova ondata Covid - Pmi

Reuters

Pubblicato 23.10.2020 12:21

Aggiornato 23.10.2020 12:31

LONDRA (Reuters) - L'attività economica nella zona euro è tornata a contrarsi questo mese, con le nuove restrizioni contro la pandemia di coronavirus che hanno limitato le operazioni di molte imprese nell'importante settore dei servizi, secondo quanto emerge da un'indagine.

L'Europa è alle prese con una seconda ondata di coronavirus, e quasi il 90% degli economisti intervistati da Reuters hanno detto di vedere un rischio alto o molto alto di uno stallo della ripresa economica nella zona euro a causa della pandemia.

Secondo l'indice Pmi flash composito di IHS Markit, considerato un buon indicatore della salute dell'economia, questo sta già avvenendo.

Il Pmi composito è calato al 49,4 dalla lettura finale di settembre a 50,4, al di sotto della soglia dei 50 punti, che distingue la crescita dalla contrazione. La rilevazione è solo marginalmente superiore alle stime del sondaggio Reuters, a 49,3.

L'indicatore è stato penalizzato dal Pmi del settore dei servizi, calato al 46,2 da 48,0, deludendo le aspettative di una contrazione di minore entità, a 47,0.

"La zona euro rischia ancora di più una recessione a doppia V, poiché la seconda ondata di contagi sta causando un nuovo calo dell'attività delle imprese", ha detto Chris Williamson, chief business economist di IHS Markit.

Sarà un inverno freddo per il mercato del lavoro, finora protetto dai programmi governativi di cassa integrazione, mentre l'outlook incerto costringe le aziende a ridurre il proprio personale per l'ottavo mese consecutivo.

Il sottoindice composito relativo all'occupazione è avanzato a 48,1 da 47,7. Tuttavia, il sondaggio Reuters ha concluso che il tasso di disoccupazione del blocco non vedrà un picco per almeno sei mesi.

Cala l'ottimismo, con i tassi d'infezione e le vittime del Covid-19 in costante aumento. L'indice delle aspettative nel settore dei servizi è calato a 54,6 da 59,2, ai minimi da maggio, quando le iniziali misure di lockdown sono state revocate.

Il settore industriale, invece, migliora oltre le aspettative. Il Pmi flash manifatturiero è salito ai massimi di 26 mesi, a 54,4 da 53,7, superando ampiamente la stima media del sondaggio Reuters, al 53,1.

L'indice riguardante la produzione, che contribuisce al Pmi composito, è cresciuto a 57,8 da 57,1, ai massimi da inizio 2018.

La forte domanda per i prodotti manifatturieri ha permesso agli stabilimenti di aumentare i prezzi per la prima volta da metà 2019. L'indice dei prezzi alla produzione è aumentato a 50,2 da 49,6.